Il modulo gonfiabile Beam della Nasa è arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Il modulo è stato trasportato dalla famosa capsula Dragon, a sua volta veicolata dal Falcon 9 di Space X.
Il lancio è stato fatto dalla nota stazione di Cape Canaveral in Florida.
Beam sarà testato per capire se i moduli gonfiabili possano in futuro essere utilizzati per creare ambienti confortevoli non solo nello spazio, ma anche, per esempio, sulla Luna o su Marte.
Comunque Beam, almeno in un primo momento, non sarà abitato da astronauti, ma sarà solo ispezionato regolarmente per capirne bene il comportamento e la resistenza.
Il modulo rimarrà agganciato alla Stazione Orbitale per un paio di anni, e in questo periodo saranno verificati i parametri principali come temperatura, pressione, e soprattutto l’effetto di eventuali impatti con micrometeoriti.
E’ proprio questo il punto più delicato. L’idea, infatti, dei moduli gonfiabili spaziali non è nuova e risale addirittura agli anni 60, ma allora fu quasi subito abbandonata proprio a causa della vulnerabilità dei moduli stessi in caso di impatto con corpi solidi.
Si deve tenere conto che l’energia sviluppata da questi micrometeoriti, ancorché piccoli, aumenta col quadrato della velocità, che in questi casi è pure notevolissima.