Negli ultimi mesi la Banca britannica Hsbc è stata colpita da sanzioni per la manipolazione del mercato dei cambi e da altre accuse di frode fiscale: un terremoto finanziario che ha portato l’istituto sull’orlo del tracollo, ed ora urge quindi un riassestamento globale.
Nello specifico HSBC punta ad avere un ROE superiore al 10% entro il 2017, ad aumentare progressivamente i suoi dividendi e a registrare una crescita dei ricavi superiore a quella dei costi. Almeno è quello che si legge nella nota ufficiale diramata dai vertici: quello che non si legge, ma è un ipotesi avvallata da tutti i maggiori quotidiani inglesi, è che il riassestamento passerà attraverso una massiccia campagna di licenziamenti.
L’obiettivo è realizzare una riduzione dei costi da 4,5-5 miliardi di dollari l’anno fino al 2017, e secondo indiscrezioni lo si farà tagliando fino a 50 mila dipendenti. I licenziamenti arriveranno a quota 22-25mila, per una riduzione del 10% del personale (che conta tra i 257mila e i 266mila dipendenti in tutto il mondo, di cui 48mila solo nel Regno Unito), mentre gli altri posti di lavoro saranno scorporati grazie alle cessioni delle attività in Turchia e Brasile.