I 7 pianeti scoperti dalla Nasa: osservazioni e perplessità.
Forse con troppo entusiasmo ieri è stato annunciato, sulla scorta della scoperta di questi 7 pianeti, che ci potrebbe essere vita su di essi.
In realtà, pur trovandosi nella fascia abitabile, è evidente che questi pianeti extrasolari, rispetto alla stella intorno alla quale ruotano, percorrono orbite diverse.
Ovviamente, orbite diverse significa distanze maggiori o minori da Trappist-1, il sole intorno al quale ruotano.
E distanze diverse vuol dire temperature diverse con tutto quello che ne consegue, anche in termini di presenza di forme di vita.
Quindi, di là da annunci straordinari, il numero di pianeti che potenzialmente possono ospitare forme di vita, si potrebbero restringere a tre.
Su questi c’è la più alta probabilità di trovare acqua in forma liquida, elemento essenziale per l’esistenza di forme di vita, anche allo stato primordiale.
L’immancabile Gianluca Masi, valente astrofisico e direttore del Virtual Telescope Project, dice in materia: “E’ ancora presto per considerazioni ulteriori, inclusa la presenza o meno di forma di vita, ma negli ultimi 20 anni circa abbiamo conosciuto progressi così rapidi che presto avremo anche gli strumenti par raffinare queste indagini”.