Telecom, accordo coi sindacati per scongiurare licenziamenti

VEB

La luce in fondo al tunnel sembra intravedersi, ed è stato firmato un primo accordo quadro: Telecom Italia ha finalmente trovato un accordo coi maggiori sindacati per scongiurare licenziamenti selvaggi e gestire gli esuberi.

A firmare, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati i sindacati FISTel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl Telecomunicazioni, mentre Slc-Cgil definisce l’accordo «surreale» e «privo di ogni efficacia» .

Nello specifico, come si legge in una nota ufficiale, gli esuberi, che sono saliti a oltre 3 mila, ben oltre i 1700 annunciati qualche mese fa, non saranno gestiti con licenziamenti, bensì con il ricorso a contratti di solidarietà.

In particolare si prevede l’applicazione per un periodo di tre anni del contratto di solidarietà a 2.800 eccedenze nell’ambito di Telecom Italia Spa e a 200 unità eccedenti nella società Telecom Italia Information Technology. L’accordo prevede inoltre di applicare l’uscita anticipata e volontaria per 330 lavoratori di Telecom Italia.

Al numero di 3mila esuberi, riferiscono i sindacati firmatari, si è arrivati dopo che l’azienda ha rinunciato alla societarizzazione, cioè allo scorporo, della divisione caring, in pratica i call center, che conta circa 9mila dipendenti.

“Non ci saranno uscite traumatiche”, assicura Stefano Conti, segretario generale di Ugl Tlc.

«Solo in Italia un’azienda può riempire i giornali dichiarando la necessità di dover assumere 4000 giovani prima, per poi sottoscrivere un accordo su 3330 esuberi. E solo nel nostro Paese si può realizzare un accordo in sede Ministeriale certificando esuberi che nella realtà non esistono e di cui nessuno conosce collocazione e ambito di attività.», ha commentato invece il segretario nazionale della Slc-Cgil, Michele Azzola.

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