WhatsApp in Brasile è stato prima oscurato e poi riaperto.
Il Tribunale di Rio de Janeiro aveva inibito l’uso del famosissimo social WhatsApp in tutto il Brasile, in seguito a un contenzioso sulla privacy.
I giudici avevano ordinato ai provider di telefonia mobile di sospendere il servizio e ingiunto a WhatsApp di pagare una multa di circa 15.000 dollari al giorno fino al momento in cui non fossero stati forniti alle autorità giudiziarie dei messaggi che erano stati richiesti.
Come noto, WhatsApp è stata recentemente acquistata da Facebook.
Ma la compagnia ha ribadito alle accuse puntualizzando che da quest’anno in realtà tutti i messaggi sono criptati, con la conseguenza che solo chi invia e chi riceve il messaggio, possono esserne a conoscenza.
Ne consegue che la società non può ottemperare alle richieste del giudice brasiliano.
Perciò ogni volta che il servizio è stato sospeso per analoghi motivi, è stato riattivato quasi immediatamente, così com’è successo a dicembre scorso e a maggio di quest’anno. E anche questa volta.
Tuttavia il problema è: con le tecnologie attuali, possibile che chi ha criptato i messaggi non sia in grado di decriptarli? Ci sembra francamente improbabile e irrealistico.