Adolescenza, nelle nuove generazioni dura fino a 24 anni

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Secondo le definizioni più diffuse, l’adolescenza è quel tratto dell’età evolutiva caratterizzato dalla transizione dallo stato infantile a quello dell’individuo adulto. Quando si parla di adolescenza, è importante ricordarsi che essa è un tema di carattere prettamente psicologico, e darle limiti fissi è un’impresa ardua.

Generalmente, però, questa transizione  avviene nell’arco di tempo che va, approssimativamente, dai 13 ai 17/18 anni. La fragilità somatica e psicologica del soggetto, in questa fase, è evidente e facilmente spiegabile se si tiene conto del lavoro per il consolidamento delle sue strutture fisico-psichiche che in lui si va compiendo.

Esiste una adolescenza biologica, ovvero quel periodo in cui emergono le caratteristiche sessuali secondarie. Nelle ragazze questa fase coincide con il menarca (11 – 12 anni). Nei ragazzi il cambiamento della voce e la crescita della barba si collocano intorno ai 14 anni.

Come la prima infanzia, l’adolescenza è un periodo di rapide trasformazioni biologiche, combinate a nuove richieste e aspettative ambientali. Per quei fanciulli che già presentano disturbi del comportamento, le nuove richieste dell’adolescenza possono aggravare le tensioni in cui si dibattono, esacerbando le difficoltà.

Tradizionalmente, nella letteratura scientifica e non, questa fase evolutiva è vista come un periodo di grande agitazione e tumulto emotivo, suscitati dai rapidi cambiamenti fisici, dall’insorgere della sessualità, da richieste di maggior responsabilità nell’ambito familiare, combinate con una più accentuata identificazione con i coetanei nel mondo esterno. L’adolescenza psicologica, invece, è quel periodo in cui il fanciullo in crescita sta imparando a rinunciare alla dipendenza protetta dell’infanzia per avviarsi all’indipendenza e alle responsabilità della vita adulta.

Ma negli ultimi anni è il mondo stesso e la società a evolversi fin troppo velocemente, e si riflette anche nei bambini che diventano adolescenti: l’adolescenza infatti oggi arriva in anticipo, e dura ben più a lungo rispetto a qualche tempo fa.

Adolescenza nelle nuove generazioni dura fino a 24 anni

A sostenerlo sono alcuni esperti su ‘Lancet Child & Adolescent Health’: l’adolescenza va in pratica ora dai 10 ai 24 anni.

Secondo gli autori – prima firmataria la dott. Susan Sawyer, direttrice del centro per la salute dell’adolescente presso il Royal Children Hospital di Melbourne – sulla nuova periodizzazione influirebbero in modo decisivo fattori sociali che determinano un mutamento nell’evoluzione biologica.

Da un lato, la migliore alimentazione e la maggiore agiatezza causerebbero una precoce secrezione ormonale da parte dell’ipotalamo e l’anticipo dell’età mestruale nelle ragazze; all’estremo opposto, il protrarsi dell’adolescenza fino a tarda età sarebbe dovuto al rinvio di matrimonio e paternità oltre che al prolungamento del corso di studi mediamente seguito.

Un parere che però si trova in disaccordo con quello Jan Macvarish, sociologo dell’University of Kent: il rischio è quello di infantilizzare ancora di più i giovanissimi, e non dobbiamo correre il rischio di “patologizzare il loro desiderio di indipendenza“, sostiene al contrario l’esperto.

E in disaccordo è anche Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive al Bambino Gesù di Roma e presidente della Società italiana di Pediatria (Sip): “Stiamo vedendo anche in Italia un anticipo della pubertà sia fra le femmine sia fra i maschi. E un ritardo nell’uscita dall’adolescenza, che però non è tanto un fatto biologico, quanto culturale e sociale. Insomma, sono d’accordo con gli endocrinologi pediatrici italiani, che fissano l’adolescenza nell’età tradizionale dei ‘teen’: dai 13 ai 19 anni”.

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