Per Angela Merkel ora bisogna dare lavoro ai rifugiati.
La dichiarazione del cancelliere tedesco è stata fatta al salone dell’auto a Francoforte, il tempio mondiale del veicolo.
La Merkel si è rivolta direttamente ai colossi del mercato dicendo che “la Germania è un Paese allettante e molti rifugiati si attendono di essere aiutati in un percorso di integrazione”.
Il sollecito è stato fatto dal palco ai produttori di auto, affinché forniscano occasioni di lavoro e di formazione a chi fugge dalle guerre o dalle dittature.
Ma il cancelliere ha anche sottolineato che “diverso è l’approccio verso chi arriva in Germania solo per motivi economici, e che queste persone devono lasciare prima possibile il Paese”.
Ora, da una parte l’atteggiamento della Merkel è encomiabile, poiché aperturista e intelligente, nel senso di lungimirante.
Il cancelliere unisce solidarietà e visione strategica, ben sapendo che l’industria tedesca ha un notevole bisogno di forza lavoro.
Dall’altro lato, non è ben chiaro che cosa voglia dire la lozione profugo economico.
In verità chi fugge da questi Paesi, marciando per centinaia o migliaia di chilometri, o rischiando di affogare nel Mediterraneo, non è certo persona che gioca in borsa o che trasporta ingenti capitali in Svizzera o che so io.
Sono tutti, o quasi, dei disperati. E su questo non c’è dubbio alcuno.