Baotaz, fra arte e scienza: il corpo che si connette col mondo.
Il progetto riguarda l’interconnessione fra il corpo e il resto del mondo, e coinvolge praticamente tutti: fisici, ingegneri, filosofi, giuristi, architetti, poeti, e chi più ne ha più ne metta.
Si tratta di un progetto itinerante che ha fatto tappa a Firenze dal 22 al 26 agosto, e adesso approda a Milano, dal 3 al 4 settembre.
Fra le questioni oggetto dello studio c’è: “Come si relazionano gli abitanti di un Paese interconnesso? Che cosa è un senso aumentato? Come sviluppare nuove sensibilità estetiche neuro-psicologiche, sociali all’interconnessione? La vasta disponibilità di dati e informazioni che produciamo attraverso reti e tecnologie ubique sono un bene comune”?
E ancora. “Perché l’arte e la transdisciplinarietà sono sempre più al centro dei processi di innovazione?”.
A tutto questo può dare una risposta il progetto che si chiama Baotaz, che il prossimo 30 settembre approderà anche a Pozzilli, presso il Parco Tecnologico IRCCS dell’Istituto Neuromed, in occasione della notte europea dei ricercatori.
Insomma, una maniera molto interdisciplinare per parlare della medialità, del futuro delle relazioni umane e dei modi di comunicare a esse connessi.