Capodanno 2018, dal prossimo anno nel cenone gli insetti

VEB

Come ogni anno, Coldiretti traccia un quadro approfondito di come gli italiani trascorreranno la loro ultima cena dell’anno, evidenziando il dove, il con chi, ed anche la spesa destinata agli acquisti delle più svariate vivande da servire.

Quest’anno, per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 88 euro in media a famiglia, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. Quasi due italiani su tre (64%) consumeranno nelle case, proprie o di parenti e amici, il cenone di fine anno mentre gli altri si divideranno tra ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi.

Naturalmente è il cibo che la fa sempre da padrone, tra nuove mode e care vecchie tradizioni. Più di un italiano su quattro 26% porterà in tavolai superfood, con un positiva tendenza a riscoprire quelli della “nonna” dalle noci al farro, dalle visciole alla roveja rispetto a cibi di diventati di gran moda in Italia, dallo zenzero alle bacche di goji.

Sulle tavole italiane non mancano neppure il salmone arrivato dall’estero, ma appena l’11% si permetterà le ostriche e la stessa percentuale il caviale, spesso di produzione nazionale: predominante sarà invece la presenza del pesce locale a partire da vongole e alici. Tiene il cotechino nel 69% delle tavole: si stima che siano serviti 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi.

Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (90%), ma sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’86% dei menu.

Capodanno 2018, dal prossimo anno nel cenone gli insetti

Capodanno 2018 dal prossimo anno nel cenone gli insetti

Cosa manca per quest’anno dalle tavole di tutti gli italiani?  Gli insetti, che però dal prossimo anno arriveranno qui in Italia, e potranno essere acquistati liberamente, fermo restando i singoli gusti naturalmente.

Con il 2018, infatti, entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo sui “novel food”, con l’istituzione di un elenco di insetti autorizzati per la commercializzazione nell’Ue. Inizialmente saranno inseriti gli alimenti a norma del vecchio regolamento, che poi verrà aggiornato con le nuove autorizzazioni.

Si potranno vendere e comprare grilli e millepiedi cinesi, tarantole arrostite del Laos, vermi giganti della farina dalla Tailandia, bachi da seta all’americana, farfalle delle palme dalla Guyana francese fritte e condite, le cimici d’acqua della Thailandia, fino agli “aperinsetti” come vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino.

Secondo i sondaggi, questa novità non piace al 54% degli italiani, il 24% si dice indifferente, i favorevoli sono il 16% e gli astenuti il 6%. Sono pochissime le persone disponibili a mangiare insetti interi, mentre maggiore disponibilità al consumo è stata riscontrata verso le farine di insetti.

E per chi riuscisse a superare la diffidenza, sono tanti i benefici: gli insetti sono infatti molti sono ricchi di proteine, fibre, colesterolo buono, vitamine e minerali. Inoltre, allevarli richiede meno terra e meno cibo rispetto a mucche, maiali o pecore, senza contare che emettono molto meno gas serra rispetto al bestiame.

Next Post

Congo, 51 enne italiano è morto di malaria

La Malaria è una patologia causata da quattro distinti protozoi, appartenenti al genere Plasmodium, che si trasmettono all’uomo attraverso la puntura di zanzare femmine del genere Anopheles. Questi insetti vettori possono infettarsi pungendo un individuo malato e trasmettere l’infezione ad una persona sana con una seconda puntura. Quando una zanzara infetta punge un […]