Per la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, 70 milioni di buoni lavoro, o voucher, sono stati venduti nel 2014.
Si realizza così un considerevole incremento di questo sistema negli ultimi tre anni, nonostante questa modalità retributiva fosse partita decisamente in sordina.
Nel 2008 i buoni lavoro venduti erano poco più di cinquecentomila. A riportare questi dati è uno studio CNA. In sei anni c’è stato un incremento di ben 129 volte dei voucher.
Se si rapporta poi il dato numerico dei buoni venduti, e quindi delle ore lavorate, a un numero ipotetico di posti di lavoro, risulta che questi sarebbero equivalenti a circa 33mila posti. Un dato decisamente considerevole.
I voucher possono essere acquistati, sia da privati cittadini sia da imprenditori, dal tabaccaio o via internet sul portale Inps.
La normativa originaria fa riferimento alla legge Biagi del 2003, tuttavia il sistema dei voucher è stato implementato e messo a punto nel 2012, e successivamente proprio con il jobs act di quest’anno, col governo Renzi.
I buoni lavoro servono sostanzialmente a far emergere il lavoro nero e sono utilizzati per prestazioni occasionali e per consentire una certa flessibilità nel mondo del lavoro stesso, nella più totale trasparenza fiscale, previdenziale e assicurativa.