Coumadin, la straordinaria importanza degli anticoagulanti

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Gli anticoagulanti sono i farmaci che riducono la coagulabilità del sangue. La loro funzione è quella di interferire con l’emostasi, quel complesso di reazioni fisiologiche che servono a bloccare le emorragie.

Nonostante oggi siano di uso comune, fino a mezzo secolo fa gli anticoagulanti erano del tutto sconosciuti, ed è grazie alla loro scoperta che sono state salvate milioni di persone da ictus, trombo e embolie.

A differenza di quanto si possa pensare la scoperta degli anticoagulanti non fu frutto della ricerca bensì di un evento casuale. A darne il via ad inizio ’900 fu un allevatore del Wisconsin preoccupato per la continua perdita di bestiame dovuta a delle misteriose emorragie. Del caso si interessarono diversi scienziati e la conclusione fu che nel foraggio utilizzato in inverno per alimentare il bestiame era presente un prodotto di fermentazione chiamato dicumarolo.

Gli anticoagulanti si distinguono a seconda del loro meccanismo di azione in due classi: gli anticoagulanti diretti e gli anticoagulanti indiretti.

Gli anticoagulanti diretti inibiscono l’azione di alcuni dei fattori della coagulazione presenti in circolo. Prototipo di questa categoria è l’eparina, una molecola che nei mammiferi viene normalmente prodotta da vari tessuti della quale, oggi, si utilizzano più spesso alcune frazioni sintetizzate in laboratorio, note come “eparine a basso peso molecolare”.

Gli anticoagulanti indiretti agiscono a monte: contrastano l’attivazione della vitamina K, che è coinvolta nella sintesi di alcuni dei fattori della coagulazione inibendone la produzione. I principali appartengono alla categoria dei dicumarolici, all’interno della quale i due principi attivi più usati sono il warfarin e l’acenocumarolo.

Uno dei più usati è senza dubbio il Coumadin, conosciuto in altri paesi con il nome di Warfarin: se in tempi passati veniva adoperato allo scopo di uccidere i topi, oggi viene utilizzato per trattare i coaguli di sangue in presenza di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.

Inizialmente nessuno volle provare a utilizzare il prodotto sull’uomo temendo che potesse causarne la morte. Si optò quindi per un uso esclusivo in qualità di topicida. Ma un marinaio cambiò la storia della medicina senza saperlo: cercò di suicidarsi con un po’ di topicida ma senza successo: una piccola quantità di vitamina K gli evitò la triste sorte.

Coumadin, la straordinaria importanza degli anticoagulanti

Coumadin la straordinaria importanza degli anticoagulanti

I medici non si fidarono subito, ma fu il presidente statunitense Dwight David Eisenhower a fargli cambiare idea: dopo essere stato colpito da trombosi chiese di poter essere curato con il farmaco più potente del momento. E solo il Warfarin – acronimo di Wisconsin Alumni Research Foundation – rispondeva a tali esigenze. La cura funzionò e da allora fu utilizzato con successo in tutto il mondo.

L’azione di questo farmaco provoca un rallentamento della capacità di formazione del coagulo. Il suo effetto è molto variabile tra i diversi individui e può variare nel tempo anche per lo stesso individuo. In altre parole, la quantità del farmaco necessaria per persona può essere molto diversa, con dosi anche dieci volte maggiori tra un individuo e l’altro.

Quando si assume questo tipo di farmaco, va inoltre seguita una corretta alimentazione, per evitare spiacevoli interferenze.

La cosa che spaventa di più i pazienti che assumono il Coumadin è che alcuni alimenti potrebbero interferire con la sua efficacia. Effettivamente è vero che ci sono alcuni cibi che potrebbero causare problemi, tuttavia non esistono alimenti davvero vietati.

Gli alimenti che dovrebbero essere evitati o ridotti in termini di quantità sono, in primis, quelli che contengono dosi elevate di vitamina K. Con questo termine viene definito una serie di composti che derivano dal 2-metil-1,4-naftochinone che sono essenziali nel mantenere i livelli di alcuni fattori della coagulazione. I cibi che contengono tali sostanze in maggior misura sono i cavoli (verze, cavoletti, cavolo cappuccio, broccoli e cime di rapa), il cui consumo non dovrebbe mai superare gli 80/100 grammi. Quantità un po’ più ridotte per alcuni legumi come i piselli, le lenticchie e la soia.

Ci sono poi alcuni tipi di restrizioni che valgono soprattutto per l’alimento crudo: tutto ciò vale soprattutto per i pomodori e finocchi, la cui disponibilità di vitamina K diminuisce sensibilmente con la cottura. Infine, il prezzemolo dovrebbe essere evitato o ridotto al minimo essenziale.

Interferiscono con l’efficacia del Coumadin anche la maggior parte delle bevande di uso comune: tè verde o nero, caffè, zenzero, alcol, succo di mirtillo e tutte le bibite che contengono caffeina (per esempio la coca cola o le bevande energetiche). Chi assume Coumadin non dovrebbe consumare alimenti integrali di alcun genere.

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