Cuore di silicone, nel futuro dei trapianti c’è la stampante 3D

VEB

Siamo nel futuro: i ricercatori dell’ETH di Zurigo utilizzando una stampante 3D hanno prodotto un cuore di silicone che pulsa come un muscolo cardiaco vero.

E’ passato molto tempo da quando il cardiochirurgo sudafricano Christiaan Barnard ha effettuato il primo trapianto di cuore. Era il 3 dicembre 1967, per la precisione.

Il paziente sottoposto al trapianto sopravvisse purtroppo solo per un paio di settimane a causa di una grave crisi di rigetto, ma da allora il progresso medico-scientifico, come si suol dire, ha fatto passi da gigante.

E le stampanti 3D ci aiutano in maniera che non sospettavamo, perché sono in grado di riprodurre anche un cuore che ha un battito molto simile a quello umano.

Il tutto rigorosamente in silicone. Al momento il cuore può durare al massimo per 3.000 battiti, cioè circa 30-45 minuti, ma non ci vuole molto a prevedere che fra qualche anno l’organo possa durare chissà quanto, magari per tutto il tempo della normale vita di un essere umano.

La creazione è opera dei ricercatori dell’Istituto Federale di tecnologia di Zurigo. Lo studio relativo è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Artificial Organs.

Il cuore artificiale pesa circa 390 grammi e ha un volume di 679 centimetri cubi. Possiede, al pari di quello vero, un ventricolo destro e uno sinistro. L’organo, costruito in un unico blocco, riesce a pompare il sangue tramite una camera interna che si contrae e si espande, imitando così i movimenti muscolari dell’organo.

Non si tratta più quindi, come si fa tuttora, di utilizzare particolari congegni meccanici che simulano le funzioni del cuore; si tratta di avere a disposizione un congegno in un unico blocco che per forma e dimensioni sostituisca quello naturale, producendo movimenti e funzioni del tutto simili a quest’ultimo.

In base ai dati forniti dai ricercatori, al momento ci sono 26 milioni di persone in tutto il globo che hanno gravi insufficienze cardiache, ma i donatori non sono sufficienti a soddisfare le richieste.

Dopo le primissime prove, i ricercatori mirano ovviamente alla realizzazione di un cuore più resistente e duraturo, anche utilizzando altri materiali, oltre al silicone. Gli studiosi svizzeri spiegano: “Questo era solo un test di fattibilità, il nostro obiettivo non era creare un cuore pronto per essere impiantato, ma indicare una nuova direzione nello sviluppo di cuori artificiali”.

Tuttavia lo sviluppo di questo cuore artificiale potrebbe essere estremamente utile, dal momento che il cuore artificiale stesso potrebbe essere impiegato nel frattempo che sia reperito un donatore col cuore adatto. Una specie di ponte per assicurare tempi di attesa più lunghi in attesa di un donatore compatibile.

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