Cybercrime, ecco quanto danneggia le imprese italiane

VEB

Se già questo non è un periodo particolarmente florido e positivo per l’industria italica nel suo complesso, oltre alla persistente congiuntura economica negativa per le imprese italiane il carico da novanta è stato messo dal cybercrime, cioè i famigerati attacchi informatici da cui è sempre più difficile e oneroso difendersi.

Secondo i dato dello studio Accenture “Cost of Cyber Crime Study”, pubblicato in occasione dell’apertura di CyberTech Europe 2017, ad oggi, i cyber-attacchi stanno costando a ogni azienda nel mondo una media di 11,7 milioni di dollari all’anno.

Il primato per i danni più onerosi spetta agli Usa (21,22 milioni di dollari), mentre in Italia il costo del cybercrime è di 6,73 milioni di dollari.

A crescere è anche la quantità di tempo necessaria a risolvere le criticità: per rimediare ad attacchi che coinvolgono gli “insider” malevoli ci vogliono in media 50 giorni, mentre i ransomware ne richiedono in media 23. A comportare i maggiori costi sono, secondo lo studio, i malware e gli attacchi web, per i quali le aziende spendono in media rispettivamente 2,4 e 2 milioni di dollari.

I ricercatori hanno inoltre esaminato le quattro principali conseguenze di un attacco informatico: disturbi dell’attività, perdita di informazioni, perdita di ricavi e danni all’apparecchiatura.

Oggi, l’effetto più dannoso che si riscontra è la perdita di informazioni, menzionata dal 43% delle organizzazioni prese in considerazione dallo studio.

In sostanza si tratta ormai di un fenomeno che sta diventando sempre più “‘industrializzato’ con organizzazioni ben strutturate e orientate al profitto”.

In media ogni impresa subisce 130 violazioni all’anno. Le società dei settori dei servizi finanziari e dell’energia sono le più colpite, con un costo medio annuo rispettivamente pari a 18,28 e 17,20 milioni di dollari.

Eppure, le nuove tecnologie di sicurezza permetterebbero di prevedere gli attacchi e limitare i costi, ma sembra che le imprese investano in modo sbilanciato nelle varie tecnologie di security, concentrandosi spesso sulla pura compliance e tralasciando le soluzioni più innovative.

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