Diabete e obesità aumentano il rischio di tumori

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L’obesità è una condizione morbosa caratterizzata da un eccesso di massa adiposa rispetto alla massa magra, in base ai limiti ritenuti normali per età, sesso e statura.

Oramai è considerata una patologia endemica, poiché diffusa in una popolazione geograficamente circoscritta. Nello specifico l’obesità è prerogativa tipica, anche se non esclusiva, dei Paesi occidentali, dove circa 1/3 degli abitanti è sovrappeso.

Per parlare di obesità non è sufficiente constatare un’importante sovrappeso ma occorre valutare anche la percentuale di massa grassa. Per esempio, a parità di altezza, sesso, età e peso, un longilineo sedentario potrebbe risultare obeso mentre la sua controparte brevilinea e sportiva potrebbe avere una massa adiposa nella norma.

Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero; la glicemia) per un deficit della quantità e, spesso, nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas.

Diabete tipo 1 e diabete tipo 2, le varietà più note e più frequenti, sono due malattie completamente diverse dal punto di vista eziologico e patogenetico.

Diabete e obesità aumentano il rischio di tumori

Diabete e obesita aumentano il rischio di tumori

Il diabete tipo 1 è di origine autoimmune ed è la conseguenza di una distruzione, relativamente rapida, delle cellule del pancreas che producono insulina. La distruzione è operata da sostanze (anticorpi, citochine) prodotti dalle cellule del sistema immunitario dell’organismo probabilmente in risposta ad un virus o a uno o più tossici presenti nell’ambiente.

Il diabete tipo 2 si sviluppa, nell’arco di molti anni, per un deficit di produzione di insulina che però non è mai tanto grave come quello presente nel diabete tipo 1 e non dipende dall’autoimmunità. Multiple alterazioni genetiche e fattori acquisiti (ambientali) sono responsabili di un deficit di insulina che in genere si associa ad una minore efficacia dell’insulina. Il diabete tipo 2 compare soprattutto dopo i 40 anni ma l’età di insorgenza si sta abbassando per la sempre maggiore diffusione dell’obesità anche fra i più giovani.

Obesità e diabete, come abbiamo già avuto modo di vedere, sono sempre più diffuse all’interno delle popolazioni, in primis quelle del mondo occidentale, a causa anche di stili di vita ed alimentare spesso scorretti e poco bilanciati.

Se già da sole queste due patologie sono gravi e possono addirittura condurre alla morte per le gravi complicanze che comportano all’organismo, non bisogna dimenticare che sono anche fattori che aumentano la probabilità di ammalarsi di cancro.

Nello specifico, sono stati quasi 800 mila i casi di cancro registrati nel 2012 in tutto il mondo, attribuibili direttamente al sovrappeso/obesità e al diabete. Un numero corrispondente al 5,6% di tutti i nuovi casi di tumore per quell’anno, molte migliaia dei quali evidentemente evitabili.

A darne notizia sono gli autori di uno studio pubblicato su Lancet Endocrinology & Metabolism che hanno anche scorporato le responsabilità per singolo fattore di rischio: un elevato indice di massa corporea (BMI > 25) nel 2012 ha causato 544.300 nuovi casi di cancro, mentre al diabete ne sono riconducibili 280.100.

I tumori legati a diabete e obesità nel sesso femminile sono il doppio rispetto a quelli documentati nel sesso maschile: nelle donne colpiscono soprattutto mammella ed endometrio, mentre negli uomini interessano per lo più fegato e colon.

Al momento nel mondo si contano 422 milioni di persone con diabete e oltre 2 miliardi di persone obese o in sovrappeso. Utilizzando le stime di prevalenza di diabete e obesità/sovrappeso per il 2025, gli autori dello studio prevedono un aumento di tumori attribuibili a questi due fattori di oltre il 30% nelle donne e del 20% tra gli uomini, rispetto alla prevalenza registrata nel 2002.

«L’aumentata incidenza di diabete e obesità a livello globale potrebbe condurre a un sostanziale aumento di percentuale dei tumori attribuibili a questi fattori di rischio, se non si interviene. Queste proiezioni destano particolare preoccupazione, anche in considerazione degli elevati costi del cancro e delle malattie metaboliche e sottolineano la necessità di migliorare le misure di controllo e di aumentare la consapevolezza del legame tra cancro, diabete ed elevato BMI», ha quindi dichiarato il coordinatore dello studio, Jonathan Pearson-Stuttard dell’Imperial College di Londra.

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