Lui stesso, ma anche i suoi legali, negli ultimi tempi si erano mostrati ottimisti, certi che la giustizia, facendo il suo corso, gli avrebbe alla fine permesso di uscire dal carcere, ed invece la sentenza è stata ben diversa.
Fabrizio Corona deve rimanere in carcere: lo ha deciso la Cassazione dichiarando “inammissibile” il suo reclamo contro la convalida della misura cautelare da parte del tribunale del Riesame di Milano con ordinanza dello scorso 27 ottobre.
Il Tribunale del Riesame a Milano già a dicembre aveva dichiarato che secondo loro c’è il “pericolo concreto e attualissimo che Corona possa commettere analoghe condotte criminose” dato che ha un “ha una inusuale inclinazione a delinquere” in seguito a “precedenti penali specifici, susseguitisi senza soluzione di continuità dal 2003 a margine dei brevi periodi di carcerazione sofferta, che portano a escludere l’occasionalità della condotta”.
Del resto le accuse che gli pendono sul capo sono gravi anche stavolta: a Corona è stato contestato infatti il possesso di quasi 900mila euro trovati in due cassette di sicurezza in Austria e in possesso di 1,7 milioni di euro in contanti nascosti in un controsoffitto.
I soldi in contanti erano nascosti nell’abitazione della sua collaboratrice di fiducia, Francesca Persi, anche lei rinviata al processo.
L’accusa per Fabrizio Corona è quindi di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione.