Nei giorni scorsi, in attesa della sentenza finale, si era lasciato intervistare quasi in lacrime, abbandonando per un attimo la sua aria perennemente spavalda: l’eventualità di tornare in cella per finire di scontare la sua pena lo atterriva.
Ma per fortuna il Tribunale di Milano lo ha graziato: Fabrizio Corona potrà continuare a scontare il cumulo di pene residuo, poco più di 5 anni, in affidamento in prova ai servizi sociali.
L’ex agente fotografico ricordiamo che è stato condannato per estorsione, tentata estorsione e bancarotta.
“Il gip Ambrogio Moccia – ha detto il legale Ivano Chiesa che difende l’ex “re dei paparazzi” – ha riconosciuto la continuazione per quanto riguarda i reati di estorsione, tentata estorsione e bancarotta». Escluso, invece, dalla continuazione il reato di corruzione, scelta, questa, che fa aumentare la pena residua, precedentemente calcolata in 4 anni e 8 mesi, di alcuni mesi.
Nel 2014 il gip di Milano Enrico Manzi aveva cumulato le condanne definitive di Corona in un periodo totale di 9 anni, la riduzione della pena gli ha consentito la scarcerazione e l’affidamento alla Comunità di Don Mazzi. Ora, scongiurato il rischio di dover tornare in carcere, per effetto del nuovo calcolo della pena resterà in affidamento in prova sul territorio per 8 mesi in più.