L’approfondimento emotivo e fisico prematuro, spesso chiamato “PMI”, consiste nel rivelarsi troppo e troppo presto durante le prime fasi di una relazione, secondo quanto affermato da un esperto in materia di incontri.
Tale comportamento include sia la condivisione di dettagli intimi della propria vita sia gesti affettivi anticipati, come tenersi per mano o fare progetti futuri insieme prima che la relazione abbia avuto modo di consolidarsi.
Jessica Alderson, co-fondatrice ed esperta di relazioni di So Synced, ha spiegato a Stylist che tale atteggiamento può nascere dal desiderio di cercare rassicurazione e accettazione da parte dell’altra persona, spesso radicato in insicurezze personali e nella paura del rifiuto o dell’abbandono. L’idea dietro questo comportamento è che mostrarsi vulnerabili e aperti fin dall’inizio possa rafforzare il legame con il partner.
Tuttavia, Alderson mette in guardia sul fatto che questo tipo di intimità affrettata può avere l’effetto opposto, spingendo via l’altro e compromettendo la possibilità di sviluppare un legame profondo e duraturo. Sostiene che il mantenimento di un certo mistero e il graduale rivelarsi favoriscano l’interesse e l’eccitazione di scoprire l’altro nel corso del tempo.
Eccessiva condivisione può anche generare pressione in una fase che dovrebbe essere caratterizzata da leggerezza ed entusiasmo, limitando lo spazio per la crescita congiunta e la scoperta reciproca, elementi fondamentali per costruire una relazione solida.
Per quanto riguarda il momento giusto per intraprendere rapporti sessuali con un nuovo partner, non esiste una regola universale.
Un sondaggio effettuato su 2.500 persone ha evidenziato una tendenza a preferire l’attesa fino all’ottavo appuntamento prima di considerare rapporti sessuali con qualcuno visto come un potenziale compagno a lungo termine.
Fonte@NYPost
