Se nei paesi occidentali per smartphone di fascia medio bassa si intende un dispositivo che arriva a costare anche fino a 400 euro, un discorso a parte bisogna fare per i paesi in via di sviluppo, che non hanno risorse da investire in beni considerati di lusso.
Google ci aveva pensato a fondo e l’anno scorso aveva così di lanciare il progetto Android One , volto a creare smartphone economici per i paesi in via di sviluppo: dispositivi dalle caratteristiche basi, che si aggiravano intorno ai 100 dollari.
Eppure, per ammissione degli stessi vertici, il programma è stato un flop, con pochissimo mercato conquistato, ma il colosso non ha certo gettato la spugna ed ora ci riprova: intervistato dal Financial Times, il direttore della compagnia per l’India e il sudest asiatico, Rajan Anandan, ha spiegato che i nuovi piani per l’iniziativa saranno svelati nelle prossime settimane.
La società di Mountain View tenterà di abbassare ulteriormente i prezzi (nel tentativo di raggiungere la soglia dei 50 dollari per smartphone) e in secondo luogo proverà a proporre servizi nuovi ed esplicitamente destinati ai mercati emergenti.
Anandan spiega anche come, da qui a dieci anni, c’è da aspettarsi circa un miliardo di indiani online: un miliardo di potenziali clienti, tutti da irretire.