Le Ostie del Vaticano ok anche per i celiaci

VEB

Com’è noto, la celiachia è una delle malattie del nostro secolo. Viene definita come malattia immunomediata dell’intestino tenue, ad oggi non ci si era mai posti il dubbio riguardante le ostie della comunione, ma direttamente dal vaticano arrivano rassicurazioni che hanno immediatamente fatto il giro della rete perchè pare proprio che I celiaci possano stare tranquilli: le Ostie per la Comunione ammesse dal Vaticano sono sicure. Ma è davvero così?

Eravamo un po’ tutti preoccupati, e soprattutto i celiaci cattolici. Pare che le Ostie si possano assumere in Chiesa senza grossi problemi, tuttavia rimane ancora qualche dubbio.

La celiachia è diffusa in individui pressoché di tutte le età, ma in linea generale, nella sua forma classica, si presenta al momento dello svezzamento.

I sintomi più diffusi del morbo sono dolore all’addome, gonfiori, astenia, ritardo nella crescita, diarrea.

La celiachia è prodotta dalla reazione alla gliadina, una proteina del glutine che si trova nel grano e in proteine simili.

Di essa soffre una consistente parte della popolazione, anche in Italia.

E siccome in Italia il grano è pane quotidiano, da noi la problematica è particolarmente sentita, tanto che negli ultimi anni si sono moltiplicati prodotti alimentari dedicati proprio ai celiaci.

Non solo: ristoranti e pizzerie si sono attrezzati in maniera tale da nutrire in maniera corretta coloro che soffrono di questa malattia, la cui valenza sociale è stata riconosciuta a più riprese, tanto che sono nate diverse associazioni volte a tutelare i celiaci.

Ma ora cosa succede esattamente con le Ostie? Pare che le preoccupazioni fossero eccessive, almeno stando a sentire il Prefetto vaticano Salah, che ha mandato una lettera ai vescovi.

Robert Salah è il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino in materia di Eucarestia.

Letta così sembra una cosa complicatissima, ma questo signore è in sostanza quello che si occupa delle Ostie.

Nella missiva il Prefetto invita ai preti a vigilare sulla qualità del pane e del vino della messa.

Nel ribadire che è praticamente impossibile utilizzare ostie del tutto prive di glutine, si parla pure di quantitativi davvero minimali che non dovrebbero mettere a rischio la salute del fedele.

Ma l’AIC, Associazione Italiana Celiaci, non si fida troppo e in una lettera inviata al Papa, dice: “Chiediamo che in ogni luogo della Terra sia possibile, per il fedele celiaco, accostarsi in sicurezza al Sacramento Eucaristico”.

Ma si potrebbero adottare magari anche soluzioni alternative.

Essendo il rito dell’Eucarestia un atto prevalentemente simbolico, come la maggior parte, se non la totalità, dei riti, il prete potrebbe, per maggior sicurezza del celiaco, portare solo simbolicamente alla bocca del fedele l’ostia, evitando così che la ingerisca.

Verrebbe fatto salvo il rito e tutelata ancor di più la salute dei fedeli.

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