I Depeche Mode infiammano Roma col primo live italiano del loro tour

VEB

Un’estate, questa, senza dubbio all’insegna della musica: in attesa dello storico concerto di Vasco Rossi al Modena Park e all’indomani dell’ultimo live in Italia degli Aerosmith, ieri sera i Depeche Mode hanno incantato Roma, in un tripudio di luci e musica irresistibile.

Introdotti dalle note della Revolution cantata dai Beatles, Dave Gahan, Martin Gore e Andy Fletcher hanno aperto ieri sera all’Olimpico di Roma il loro “Global Spirit tour” italiano che domani, 27 giugno, li porterà allo stadio S. Siro di Milano, e poi giovedì 29 al Renato Dall’Ara di Bologna.

Un omaggio a John Lennon apre il live, dopo il soul psichedelico degli Algiers, la band di apertura del concerto, e il tradizionale pre-show techno: prima dell’esibizione, l’intro è affidato a una parte del singolo “Revolution” nell’originale clip audio cantata dai The Beatles. Non solo un tributo ma anche un messaggio che i Depeche Mode non lasciano in sospeso: “Where’s the revolution? Come on people, you’re letting me down” (dov’è la rivoluzione? Andiamo gente, mi state deludendo), canterà più tardi Dave Gahan in “Where’s the Revolution”, il singolo che ha fatto da apripista al nuovo disco.

Basta poco alla band di Basildon per infiammare lo stadio sulla scia del nuovo lavoro ‘Sprit’, ultima fatica sfornata dopo quattro anni di silenzio discografico. In oltre due ore di concerto, i pionieri dell’elettronica restituiscono al popolo dell’Olimpico la stessa energia del 2013, quando fecero tappa a Roma per presentare ‘Delta Machine’.

La band inglese alterna pezzi del nuovo disco, come l’ipnotica ‘So Much Love’, alle evergreen ‘Enjoy the Silence’, ‘Personal Jesus’ e ‘World in my Eyes’, fortunata tripletta di ‘Violator’, rispolverando anche hit più datate come ‘Stripped’ e ‘Barrel of a gun’.

Sullo sfondo, il consueto schermo a led che non manca mai ai live della band, sul quale si susseguono i video del fotografo e regista olandese Anton Corbijn, autore di alcuni videoclip dei+singoli dei Depeche Mode.

Uno dei punti più oscuri del concerto è il motivo per il quale su Enjoy the Silence debbano passare una serie di animali domestici ripresi attraverso luci abbacinanti e acide. Gahan sale sulla balaustra tra primi piani di galline e maiali, cavalli e gatti sornioni, mentre la band improvvisa a lungo prima di tornare sul ritornello.

I tre di Basildon si danno completamente ai 53 mila accorsi, e lo fanno fino alla fine, con cinque bis, tra i quali interpretano “Heroes” di David Bowie, mentre sullo schermo sventola una bandiera nera.

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