Morbillo continua il contagio in tutta Europa

VEB

Periodo davvero nero per il virus del genere morbillivirus, meglio conosciuto come morbillo, malattia infettiva molto contagiosa e che colpisce, in particolar modo, i bambini da uno a tre anni, tale virus viene anche detto “infantile” così come altre malattie quali la parotite, la pertosse, la varicella e la rosolia, proprio in questo periodo il virus della famiglia dei Paramixovidae sta colpendo in tutta Europa e non accenna a diminuire.

Il decorso dell’infezione è caratterizzato da sintomi differenti: inizialmente ricorda un raffreddore, poi, nel giro di pochi giorni, dà luogo a delle macchie rosso-brunastre assai caratteristiche. Proprio la tipicità di queste macule fa sì che per la diagnosi del morbillo sia molto spesso sufficiente il solo esame obiettivo.

Attualmente, non esiste alcuna terapia specifica. Le uniche cose che si possono fare sono: attendere la risoluzione spontanea dell’infezione e alleviare, con alcuni efficaci rimedi, i sintomi più fastidiosi.

Essendo però collegato a potenziali complicazioni anche molto serie è consigliabile ricorrere alla vaccinazione per prevenire il contagio fin da bambini; con l’approvazione del decreto Lorenzin il vaccino fa infatti ora parte di quelli obbligatori e verrà somministrato insieme a quelli per parotite, rosolia e varicella.

Proprio grazie alla diffusione della vaccinazione la malattia era stata pressoché eradicata dal suolo italiano, purtroppo a causa del calo della percentuale dei bambini vaccinati al di sotto della soglia critica del 95%, l’infezione sta prepotentemente tornando a diffondersi creando rischi non indifferenti.

Il morbillo dilaga in tutta Europa

Il morbillo dilaga in tutta Europa

Purtroppo il 2017 è stato un anno terribile: in Europa il morbillo ha infatti ucciso 35 persone e ne ha colpite 21.315, il 400% in più rispetto all’anno precedente quando era stato segnato un record al ribasso con “solo” 5.273 casi. Secondo l’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità sono 15 i Paesi teatro delle epidemie più consistenti: i primi tre in classifica sono stati Romania, Italia e Ucraina.

Secondo i dati, epidemie preoccupanti di morbillo hanno colpito un Paese europeo su 4: l’ondata di casi del 2017 ha visto grandi epidemie (100 o più casi) in 15 dei 53 Stati della Regione. Questi Paesi hanno sperimentato una serie di problematiche negli ultimi anni – segnala l’Oms – come il calo della copertura vaccinale, una copertura costantemente bassa tra alcuni gruppi emarginati, interruzioni nell’approvvigionamento di vaccini o sistemi di sorveglianza delle malattie poco efficaci.

Ogni nuova persona colpita dal morbillo in Europa ci ricorda che i bambini e gli adulti non vaccinati, indipendentemente da dove vivono, rimangono a rischio di contrarre la malattia e di diffonderla ad altri che potrebbero non essere in grado di essere vaccinati. Oltre 20.000 casi di morbillo e 35 vite perse solo nel 2017 sono una tragedia che semplicemente non possiamo accettare“, afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’Oms per l’Europa.

L’eliminazione di morbillo e rosolia è un obiettivo prioritario per il quale tutti i Paesi europei si sono impegnati fermamente, e una pietra miliare per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile legati alla salute”, continua Jakab. “Questa battuta d’arresto non può ostacolare il nostro impegno di essere la generazione che libererà i nostri bambini da queste malattie una volta per tutte”, conclude.

Diventa sempre più necessario dunque adottare delle contromisure per contrastare il fenomeno: aumentare la consapevolezza sul tema, favorire la vaccinazione fra le categorie vulnerabili e fra gli operatori sanitari più soggetti al rischio e aumentare la possibilità di accesso al presidio, migliorando i sistemi che forniscono i vaccini.

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