Il ricordo di De Gregori a Dalla: 4 Marzo 1943 censurata
Dice Francesco De Gregori in un’intervista al Corriere: “La mia paura è che qualcuno mi dica: un altro album live? I miei dischi dal vivo, oltre la decina, sono una discografia parallela rispetto a quelli di studio”.
“C’è del narcisismo in questo, c’è la voglia di far vedere al pubblico che cosa succede alle mie canzoni quando le canto davanti a delle persone, e quella di provare a fissare la volatilità di un concerto”.
Parlando di “Sotto il Vulcano”, suo lavoro dal vivo al Teatro Antico di Taormina, De Gregori prosegue: “Mi ero lamentato del fatto che avevamo raggiunto un’ottima coesione ma non ce n’era traccia. Hanno organizzato la registrazione a mia insaputa, come la casa di Scaiola”.
E riguardo alla questione Raggi, pressoché identica, con la polizza al posto della casa: “Non cercate di farmi parlare di attualità”.
Poi parla del suo sodalizio con Dalla e di 4 Marzo 1943, nella versione censurata, per ricordare il grande autore scomparso: “Preferisco questa, più dolce e connessa al senso di maternità che esprime la canzone. L’ho fatta solo quella sera, eravamo vicini alla casa di Lucio sull’Etna e me lo sono immaginato giovane. E’ stata una sensazione di gioia, non di dolore o rimpianto”.