Insetti, il ministero chiarisce che non sono ancora permessi in Italia

VEB

Anche noi ci avevamo dedicato un articolo: negli ultimi giorni prima di Natale avevamo raccontato come il cenone che ci attendeva sarebbe stato l’ultimo senza insetti nel menù.

Ma in queste ore è arrivata un’importante precisazione direttamente dal Ministero della Salute: nonostante il via libera europeo alla commercializzazione, a oggi nessuna specie ha ottenuto la preventiva autorizzazione prevista a livello Ue e quindi nessun insetto a breve sarà sulle nostre tavole.

Nello specifico il Ministero fa chiarezza con una nota informativa inviata l’8 gennaio scorso anche al ministero delle Politiche Agricole, agli assessorati alla Sanità delle Regioni e Province e al comando dei Nas, proprio per rispondere ad alcuni interrogativi: dal primo gennaio si applica il nuovo regolamento europeo sui ‘novel food’ che permetterà di servire a tavola anche locuste o grilli ma questo non significa, spiega il ministero, che possiamo già trovarli in commercio.

Il ministero ci ha tenuto a specificare che “alcuni Stati membri hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto in un regime di tolleranza. In Italia “la vendita come alimento di un insetto o di un suo derivato potrà essere consentita solo quando sarà rilasciata a livello Ue una specifica autorizzazione in applicazione del regolamento Ue”.

Insetti il ministero chiarisce che non sono ancora permessi in Italia

La nota del ministero spiega infine che tutti i prodotti che rientrano nelle categorie definite dal Regolamento Ue, privi di una storia significativa di consumo alimentare nell’Unione europea al 15 maggio del 1997, sono da considerarsi ‘novel food’ e la loro autorizzazione deve essere richiesta ora alla Commissione europea, seguendo le linee guida recentemente pubblicate dall’Efsa.

Ricordiamo che con Novel Food si intendono tutti quei prodotti alimentari che, prima del 15 maggio 1997, la data di adozione del vecchio regolamento, non venivano consumati in modo significativo all’interno dell’Unione Europea.

Scorpioni, grilli e formiche che dai prati arrivano direttamente nelle tavole: piatti che all’estero, soprattutto negli Paesi orientali, sono considerati vere e proprie leccornie.

I prodotti in arrivo sulle tavola vanno dalla pasta all’uovo artigianale ai grilli ai millepiedi cinesi arrostiti al forno per renderli croccanti e poi affumicati, dalle tarantole arrostite senza conservanti né coloranti dal Laos ai vermi giganti della farina dalla Thailandia che sono arrostiti e dicono che abbiano un gusto simile alle patatine con un leggero aroma di pollo. Ma ci sono anche il baco da seta all’americana, la vera “star” degli insetti commestibili, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua che arrivano ancora dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine fino agli “aperinsetti”.

Piatti che non entusiasmano più di tanto gli italiani: sono contrari ben il 54% degli italiani che li considerano estranei alla cultura alimentare nazionale mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%, secondo una indagine Coldiretti/Ixè. Di questi ultimi, inoltre, quasi nessuno vorrebbe trovare gli insetti vivi nel piatto. Una possibilità viene invece concessa ai preparati a base degli animaletti volanti, come la farina di grilli o quella di larve.

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