La UE ha deciso di applicare per l’Italia la flessibilità sui costi per i profughi. Il margine sarà consistente e si aggirerà sui 3,1 miliardi di euro.
Buone notizie, quindi, dal fronte europeo. Ad applicare questa flessibilità sarà la Commissione europea.
La motivazione è lo stato di assoluta eccezionalità che l’Italia si trova a dover affrontare con l’emergenza immigrazione.
Il nostro Paese è, infatti, in prima linea in tutti i sensi, anche geograficamente, dovendo sostenere, tra l’altro, costi non indifferenti.
I costi stessi sono diventati il triplo dal 2012 a oggi, e di questo ovviamente l’Europa non può non tener conto.
Forse nella nostra stessa condizione ci sono solo i Greci.
Questo andrà a tutto vantaggio dell’anticipo del taglio dell’Ires, dell’edilizia scolastica e altre spese previste.
Il Presidente della Commissione Juncker ha peraltro detto che “il patto è patto, ma di fronte a un problema di una gravità eccezionale, sulla base di un’analisi Paese per Paese, si andrà a esaminare se si debba tenere in conto dei costi sostenuti per accogliere i rifugiati”.
Il Presidente ha anche sostenuto che “pure fra i grandi ci sono Paesi che non fanno sforzi sufficienti per accogliere i profughi”.