Il Segretario di Stato Americano Kerry all’Avana per l’alzabandiera nell’ambito della normalizzazione dei rapporti fra Usa e Cuba.
Solenne cerimonia, che riapre ufficialmente l’ambasciata Usa, chiusa dal 1961.
Kerry ha affermato che “nei rapporti fra i due Paesi potranno verificarsi degli intralci, ma è comunque l’inizio di un processo di normalizzazione”.
E tutto ciò è vero in funzione di tre motivi principali. Il primo è che ormai la spinta propulsiva del comunismo, in ogni parte del pianeta e comunque lo si chiami, si sta rapidamente esaurendo, tranne forse qualche nuova realtà in Sudamerica.
La seconda è che il Presidente degli Stati Uniti si chiama Barack Obama, il quale ha sempre pensato ai rapporti internazionali in un ambito di lungimiranza e di dialogo, e non solo di visione strategica unilaterale di una superpotenza come gli Stati Uniti.
La terza è che ci ha messo lo zampino, e in maniera sostanziale, lo stesso Papa Francesco, il quale si è mosso non solo in termini di auspicio di allacciamento delle nuove relazioni, quanto in termini di una vera e propria mediazione operata dai suoi collaboratori.
E quest’ultima cosa è stata ufficialmente riconosciuta a Bergoglio sia da parte di Kerry, sia da parte dello stesso Barack Obama.