La storia di “Robinson Crusoe” raccontata da un pappagallo

VEB

Il film di animazione “Robinson Crusoe” di Vincent Kesteloot e Ben Stassen, sarà nei cinema italiani da giovedì 5 maggio.

La storia del personaggio inventato dallo scrittore Daniel Defoe, è nota a tutti. Un naufragio, la solitudine, un amico trovato per caso, la sopravvivenza e poi il miracolo del ritorno a casa.

Questo è quanto raccontato da un essere umano. Ma che cosa succede se a raccontare la storia sono gli animali? E se Martedì non è il fido servitore indigeno ma un pappagallo?

Vincent Kesteloot e Ben Stassen non hanno stravolto la storia di Robinson, l’hanno solo raccontata in modo diverso.

“In termini di realizzazione – spiega Vincent Kesteloot -, era importante stabilire una complicità con il pubblico, che già conosce alcune parti della storia. Per esempio, tutti gli eventi che precedono la prevedibile scoperta del relitto naufragato, sono stati studiati in modo che il pubblico possa gioire delle incomprensioni e delle reazioni bizzarre degli animali per l’arrivo del mostro marino”.

Poi il regista aggiunge: “In molti film d’animazione, gli animali hanno delle caratteristiche piuttosto umane. In questo Robinson Crusoe era estremamente importante mantenere la differenza tra animali e umani”.

“Se Robinson dovesse naufragare su un’isola in cui gli animali camminano eretti, indossano abiti e lo invitano a cena, si sarebbe potuto perdere uno degli elementi essenziali della storia: l’isolamento che prova un essere umano a essere separato dai suoi simili”.

“Chiaramente – conclude Kesteloot – non c’era intenzione di realizzare un documentario, né di limitare in alcun modo la libertà dei film d’animazione. Tutti gli animali, ad esempio, parlano la stessa lingua, un fattore che ha guidato molte decisioni riguardanti la progettazione dei personaggi e che in definitiva ha offerto una gamma più ampia di caratteristiche agli animali”.

Il film è una coproduzione franco-belga ed è distribuito dalla Notorious.

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