Marijuana, ora è legale venderla in California

VEB

Nelle scorse ore abbiamo avuto modo di parlare di droghe, ed in particolare della loro diffusione tra i giovani ed i giovanissimi in Italia.

Secondo gli ultimi dati diffusi sull’uso degli stupefacenti tra gli studenti si conferma al primo posto la cannabis, seguita dalla ‘spice’ e dalle nuove sostanze psicoattive (Nps). In crescita l’uso di droga tra le ragazze, seppur con livelli di consumo inferiori ai coetanei maschi.

In particolare, le informazioni raccolte relativamente all’uso nel 2016 di alcol, tabacco e droghe tra gli studenti fra i 15 e i 19 anni ci dicono che il 32,9% dei ragazzi, poco più di 800mila, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (maschi 37,7%; femmine 28%), mentre il 25,9% (maschi 30,9%; femmine 20,7%, circa 650mila ragazzi) riferisce di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno.

Numeri che non sono certo da sottovalutare, e che non sono peggiori forse solamente perché la droga, qui in Italia, è ancora illegale, in qualsiasi forma e di qualsiasi tipo.

Ma cosa accadrebbe se diventasse legale, come in queste ore lo è diventato in California?

In California, nello specifico, dal 1° gennaio 2018 si può fare uso di marijuana a scopo ricreativo: l’utilizzo terapeutico della cannabis era già consentito dal 1996, ed un ulteriore segnale positivo si era ottenuto col referendum del 2016.

Marijuana, ora è legale venderla in California

Marijuana legale negli stati uniti

La legge però non è piaciuta affatto alla Casa Bianca e al ministro della Giustizia Jeff Sessions il quale ha dichiarato duramente che la California non ha alcun diritto di legiferare contro le leggi degli Stati Uniti d’America: «Poi non capisco proprio che cosa ci sia di buono nel vendere la droga nei negozi di alimentari facendo della California il più grande mercato legalizzato per spacciatori e drogati del mondo».

Il rischio, è inutile nasconderlo, è che la criminalità anziché uscire dal giro della cosiddetta droga leggera approfitti dei nuovi mercati legali per buttarsi a capofitto in questo nuovo potenziale business.

Secondo la nuova norma, la vendita è consentita ai maggiori di 21 anni e l’acquisto massimo è fissato in 28,3 grammi per volta: si prevede un fatturato annuo pari ad almeno 7 miliardi di dollari e un miliardo di entrate fiscali.

Per venderla occorre una licenza statale (chi ne ha già una per uso medico deve richiederla per uso ricreativo). Le rivendite non possono operare se troppo vicine alle scuole (distanza minima 200 metri), ed è obbligatoria un’attività di sorveglianza 24 ore su 24.

Necessario chiarire subito anche che l’erba non si può fumare ovunque: nei luoghi dove il fumo è vietato, il divieto varrà anche per la marijuana, e non si potrà fumarla in automobile.

I legislatori stanno anche lavorato su altre misure, tra cui la messa a punto di un piano bancario per l’industria e il voto contrario a consentire alle imprese di cannabis di consegnare i loro prodotti tramite drone.

Negli Stati Uniti l’uso ricreativo della marijuana è consentito anche in Alaska, Colorado, Nevada, Oregon e nello stato di Washington. Nel Maine è consentito il possesso per uso personale, ma non è stata autorizzata l’apertura di appositi negozi per la vendita legale come negli altri stati. In Massachusetts la legalizzazione partirà da luglio.

Next Post

Influenza, aumentano i casi di contagio da nord a sud

Lungo tutta la nostra penisola, complice le temperature molto basse, è allarme influenza. Nello specifico, in tutto dall’inizio della sorveglianza epidemiologica sono stati registrati un milione e 403mila casi di italiani colpiti dal Virus dell’Influenza. Nel rapporto Influnet si legge che, ad oggi, casi di influenza sono stati registrati in tutte le […]
Influenza aumentano i casi di contagio da nord a sud