Michele Placido racconta il dramma della ricerca di lavoro

VEB

Un film più azzeccato, in un momento storico come questo dove la disoccupazione giovanile è alle stelle, non poteva esserci: Michele Placido porta alla Festa di Roma il suo 7 minuti (dal 3 novembre), drammatico film operaista e tutto al femminile, con Ottavia Piccolo, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Violante Placido e Ambra Angiolini.

Placido racconta di un’azienda tessile ceduta a una multinazionale: niente licenziamenti, ma le operaie devono votare sulla clausola per cui la pausa pranzo scende da 15 a 8 minuti. In pratica il bravo regista racconta di tutti i compromessi a cui si è costretti a scendere oggi per tenersi un lavoro che non è neppure retribuito decentemente.

Il regista sottolinea poi come alla base di questa storia ci sia una vicenda reale: nel 2012 in Francia, a Yssingeaux, undici operaie furono chiamate al tavolo di una trattativa di lavoro con una multinazionale che aveva acquisito la loro azienda.

“È una materia di straordinaria attualità nell’Europa di oggi. Basti pensare alla crisi che si è aperta con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Quello che però mi ha colpito nel testo di Stefano Massini, era anche il meccanismo pieno di suspense che è riuscito a costruire. L’altro grande protagonista della storia è il tempo, non solo i 7 minuti su cui le operaie devono decidere ma anche le poche ore che sono concesse loro per dare un voto che condizionerà le loro vite e quelle delle trecento colleghe”, spiega.

Girato in una vera fabbrica dove il personale è stato decimato dalla crisi, in una zona dove rimangono solo gli scheletri delle vecchie aziende, il film è costruito tutto sulla tensione e le contrapposizioni tra le lavoratrici, che rappresentano visioni e istanze diverse.

La domanda “a cosa siamo disposti a rinunciare pur di mantenere il lavoro?” tormenta le protagoniste e lo spettatore per un’ora e mezza.

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