Omeopatia, a 7 anni muore per una otite curata con rimedi omeopatici

VEB

Omeopatia ancora sotto accusa: muore un ragazzino di 7 anni per una otite curata con rimedi omeopatici.

Sono ormai decenni che si confrontano due scuole di medicina, e anche due filosofie: la medicina ufficiale, che si attiene a canoni scientifici e basa la propria azione sulla cura delle malattie; la medicina omeopatica, che si basa di più su ragionamenti empirici e tende a curare più complessivamente la persona, non solo la malattia.

Il problema è che queste due filosofie raramente vanno d’accordo, l’una contro l’altra armata. Anche se, in verità, esistono medici che tendono a praticare sia l’una sia l’altra secondo i casi.

I rimedi omeopatici sono del tutto differenti da quelli della medicina ufficiale, e normalmente le cure richiedono tempi più lunghi, per cui la gente ricorre di più all’omeopatia quando di tratta di curare malattie che richiedono un approccio più sistematico e tempi di cura più lunghi.

Se invece si tratta per esempio di curare un’infezione violenta, anche coloro che praticano l’omeopatia sovente preferiscono l’approccio più normale, quello degli antibiotici, aborriti da molti medici omeopatici.

Peraltro in Italia, sebbene sia possibile scaricare dalle tasse anche i rimedi omeopatici, non è mai stata riconosciuta ufficialmente la medicina omeopatica stessa.

Purtroppo a volte capita che la medicina omeopatica, prendendo in mano casi delicati, non riesca a dare risposte adeguate.

E’ quello che sembra sia successo a Cagli, nelle Marche, quando un bambino che poteva essere curato con la medicina ordinaria, è stato invece curato con rimedi omeopatici, i quali, evidentemente, non hanno sortito l’effetto voluto.

Il bambino, di 7 anni, aveva sviluppato il maggio scorso un’otite. Dopo circa 15 giorni l’otite è degenerata in encefalite e la situazione è diventata subito molto grave.

Nonostante il ricovero, il bambino è entrato in coma e dopo qualche giorno è deceduto. Il medico curante, dottor Massimiliano Mecozzi, di 55 anni, è stato sospeso per sei mesi dall’ordine dei medici.

Peraltro il provvedimento di sospensione non è immediatamente efficace, dal momento che il medico può impugnare il provvedimento davanti all’organismo nazionale di appello.

La contestazione fatta al medico è di violazione degli articoli 15 e 33 del codice deontologico dei medici.

La decisione della sospensione è giunta dopo una lunga riunione della commissione provinciale disciplinare dei medici, presieduta dal dottor Paolo Battistini.

In sostanza al medico è stato contestato il fatto di non aver curato bene il bambino non somministrando antibiotici e di non aver informato i genitori dei rischi che il bambino stesso stava correndo.

Il medico è anche indagato dalla Procura di Urbino per omicidio colposo.

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