La pasta non fa ingrassare: e non fa male

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Il dilemma è annoso, e ad oggi non c’è una risposta universalmente valida: la pasta, mangiata quotidianamente o quasi, fa male alla lineo o al contrario fa bene alla salute?

Comunemente, quando si parla di pasta, per il grande pubblico sembra di nominare un prodotto anti-dieta, ma la realtà scientifica è molto differente, in quanto non si può etichettare un alimento “come ingrassante” soltanto perché fornisce una buona quantità di energia e di zuccheri, senza soppesare l’ottimo valore saziante che questo cibo presenta.

Un piatto di ben 100 grammi di pasta alimentare apporta meno di 360 chilocalorie e, se il condimento è preparato ed aggiunto con un po’ di attenzione e moderazione, non porta a realizzare un piatto pronto in tavola così ricco di energia da non poter essere ben consigliato nell’alimentazione di persone attive ed in piena salute.

La pasta è ricca di carboidrati, quindi se ne consiglia l’utilizzo in fase attiva della nostra giornata, ma anche la componente proteica non è trascurabile, raggiungendo 10,80 grammi per 100 grammi di prodotto. Per di più ha un ottimo potere saziante, fornisce energia per molte ore, senza indurci in tentazione di compiere tanti piccoli peccatucci di gola la cui sommatoria è molto più deleteria per chi desideri restare attento alla bilancia.

La pasta però per conservare tutti i suoi benefici dovrebbe essere rigorosamente di grano trafilata al bronzo, meglio se integrale. Vanno bene tutti i tipi di pasta, ma gli spaghetti contengono un indice glicemico molto basso, per cui sono molto adatti a chi soffre di diabete.

Pasta non fa male e non fa ingrassare

Pasta non fa male e non fa ingrassare

Un’altra regola fondamentale riguarda la cottura; quest’ultima deve essere al dente. La pasta non troppo cotta è poco digeribile, mentre quella al dente si digerisce meglio, ha un indice glicemico basso e restituisce un buon senso di sazietà. Il condimento può essere a piacere, meglio però con olio extravergine a crudo.

E, per dissipare i dubbi dei più scettici, sono appena stati svelati i risultati di un nuovo studio che confermano come la pasta non faccia affatto ingrassare se consumata senza eccessi.

A dirlo uno studio del St. Michael’s Hospital, in Canada, pubblicato su BMJ Open, che ha come prima autrice la ricercatrice di origine italiana Laura Chiavaroli. È stata effettuata una revisione sistematica e una meta-analisi di tutte le prove disponibili provenienti da studi randomizzati controllati, identificando 30 ricerche che hanno coinvolto quasi 2.500 persone che hanno mangiato pasta invece di altri carboidrati come parte di una dieta sana a basso indice glicemico.

Le persone coinvolte hanno mangiato in media 3,3 porzioni di pasta alla settimana invece di altri carboidrati. Da controlli effettuati è emerso che avevano perso circa mezzo chilo in 12 settimane.

«Lo studio ha rilevato che la pasta non ha contribuito all’aumento di peso o all’aumento del grasso corporeo», evidenzia l’autore principale, John Sievenpiper. «In realtà – aggiunge – l’analisi ha mostrato una leggera perdita di peso, quindi contrariamente alle preoccupazioni, la pasta può essere parte di una dieta sana come ad esempio quella a basso indice glicemico».

Secondo i ricercatori, questi risultati sono generalizzabili alla pasta consumata insieme ad altri alimenti a basso indice glicemico.

“Dopo aver valutato le prove, ora possiamo dire con una certa sicurezza che la pasta non ha un effetto negativo sul peso corporeo quando viene consumata come parte di un regime alimentare sano”, concludono.

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