Per i ricercatori britannici l’Alzheimer è trasmissibile

VEB

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa purtroppo ancora molto oscura: non essendo ancora stata rintracciata la causa certa che porta chi vi è affetto a perdere gradualmente e inesorabilmente le proprie capacità cognitive, non è ancora una cura.

Ma la notizia che arriva in queste ore da uno studio britannico è tanto importante quanto inquietante: e se l’Alzheimer fosse un male contagioso?

Lo studio è stato pubblicato su Nature: un team di scienziati britannici suggerisce una possibile «trasmissibilità» dell’Alzheimer attraverso particolari procedure mediche, fra cui le trasfusioni di sangue.

Per l’Alzheimer potrebbe avvenire, quindi, qualcosa di simile a quanto è accaduto in passato per la malattia di Creutzfeldt-Jakob (Cjd), la cui variante è diventata celebre ai tempi della mucca pazza.

Guidati da John Collinge, dell’University College di Londra, i ricercatori hanno osservato i cambiamenti tipici dell’Alzheimer, come la presenza di placche della proteina beta-amiloide nel cervello e nelle pareti dei vasi sanguigni, in 8 persone morte per la malattia di Creutzfeldt-Jakob.

Gli 8 individui analizzati dai ricercatori britannici sono morti per la malattia di Creutzfeldt-Jakob in 6 casi l’autopsia ha rivelato che nel cervello erano presenti i segni tipici della malattia di Alzheimer, ossia le placche della proteina beta-amiloide. L’ipotesi quindi è che le ipofisi dalle quali era stato estratto l’ormone della crescita fossero state contaminate anche con tracce di proteina beta-amiloide e che queste possano avere prodotto nel cervello le placche tipiche dell’Alzheimer.

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