Pesticidi sono responsabili anche di diabete ed obesità

VEB

I pesticidi, o antiparassitari, sono sostanze chimiche impiegate in agricoltura nell’eliminazione degli organismi parassiti che danneggiano le piante coltivate e compromettono la produttività del terreno e la qualità del raccolto.

Efficaci per la redditività dell’attività agricola, queste sostanze sono però – assunte direttamente, attraverso l’acqua o gli alimenti – pericolose per la salute. In Italia, già nel 1992, l’Istituto superiore di sanità ha riconosciuto molti pesticidi come probabili cause dell’aumento di diverse forme di cancro e di alterazioni del sistema endocrino.

Che facciano male alla salute è quindi un dato già accettato, ma una recente ricerca è andata a scovare tutti i possibili legami che i pesticidi hanno con le patologie più comuni.

Nello specifico, un imponente studio francese ha scoperto uno stretto legame tra l’uso dei pesticidi in agricoltura e alcune malattie anche gravi come l’obesità e il diabete.

Questo il risultato di una ricerca svolta in Francia dall’Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica e dell’Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Health Perspectives.

Per arrivare ai loro risultati, i ricercatori hanno nutrito in laboratorio un gruppo di roditori con verdure coltivate utilizzando i sei pesticidi più largamente adoperati in agricoltura. Dopo poco tempo si è visto un forte aumento della massa grassa e un’impennata del rischio di sviluppare il diabete.

La presenza del diabete e l’aumento di peso, stando al parere dei francesi, testimonia il legame che esiste fra i pesticidi e le malattie metaboliche, ovvero il diabete e l’obesità.

“Questi studi ci hanno permesso di fare emergere il legame di causalità tra l’esposizione della popolazione ai pesticidi e i rischi metabolici” ha spiegato Laurence Payrastre, uno dei ricercatori, intervistato dal quotidiano Le Monde che rileva, inoltre, che il diabete è aumentato in modo esponenziale in tutti i paesi.

«Quantificare le dosi a cui siamo esposti è estremamente difficile, e abbiamo scelto di esporre questi topi, in modo proporzionale, a dosi definite non tossiche, l’equivalente della dose giornaliera tollerabile», ha aggiunto l’esperto.

Questo studio anticipa quello che uscirà fra circa un anno sugli effetti che i pesticidi arrecano al sistema nervoso e alla tiroide; la ricerca è attualmente in corso, portata avanti dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, determinata a dimostrare la tossicità dei prodotti chimici utilizzati a dismisura nel mondo dell’agricoltura.

Recentemente, inoltre, l’Università del Michigan in una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Neurology aveva spiegato come i pesticidi possono addirittura aumentare le probabilità di sviluppare la sclerosi laterale amiotrofica, o SLA.

Nello specifico, lo studio americano, condotto dalla professoressa Eva Feldman, direttore del A. Alfred Taubman Medical Research Institute ed esperta della malattia sostiene che l’esposizione ai pesticidi, soprattutto il DDT, ma anche gli eteri di difenile polibromurati, aumentino la possibilità di sviluppare la sclerosi laterale amiotrofica. Nonostante il DDT sia vietato in Italia dal 1978, è ancora largamente usato in molti Paesi del mondo.

Un pericolo, quello rappresentato dall’uso e abuso dei pesticidi, che non viene sottovalutato neppure nel nostro paese tanto che l’allarme è stato lanciato anche dall’Italia durante un approfondimento alla Fnsi, Federazione nazionale stampa italiana.

Una dei relatori, Antonella Litta, medico di medicina generale, specialista in Reumatologia, referente nazionale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente, ha infatti dichiarato: «queste sostanze ed energie sono risultate avere azione tossica, cancerogena, di interferenza endocrina capaci di mimare l’azione degli ormoni naturalmente prodotti dal nostro organismo e quindi di sostituirli nella loro funzione di fisiologica regolazione dei metabolismi e quindi di favorire malattie, in grande aumento, come il diabete, l’obesità, malattie cardiovascolari, le malattie immunomediate, i disturbi della sfera neuroendocrina, l’infertilità, i disturbi dello sviluppo genito-urinario e sessuale nei bambini e nelle bambine».

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