Continuano ancora le tensioni tra la Russia e la Turchia, due paesi che ormai sono costantemente al centro di scontri e attacchi reciproci:
Il capo del Cremlino ha addirittura rifiutato di incontrare il presidente dello stato balcanico a seguito della conferenza sul clima di Parigi; Vladimir Putin sostiene che alla base del recente attacco all’aereo militare russo ci sia stata un complicità tra Ankara e l’Isis; tra le due ci sarebbe una questione di interessi che riguardano il commercio del petrolio verso la Turchia: Il presidente russo ha a tal proposito affermato durante una conferenza stampa nella città francese:
“Noi abbiamo tutte le ragioni di pensare che la decisione di abbattere il nostro aereo sia stata dettata dalla volontà di proteggere queste rotte di transito del petrolio verso il territorio turco, per assicurare forniture illegali di petrolio dall’Is alla Turchia”.
Immediatamente il leader turco Recep Tayyp Erdogan ha controbattuto alle accuse, promettendo addirittura di dimettersi nel caso in cui le ipotesi di Putin siano verificate: “E’ immorale accusare la Turchia di comprare il petrolio dall’Isis. Se ci sono i documenti, devono mostrarli, vediamoli. Se questo viene dimostrato, io mi dimetterò. E lo dico a Putin: lui manterrà il suo incarico?”