Sigaretta elettronica, i prodotti da inalazione diventano Monopolio dello Stato

VEB

Negli ultimi mesi si è discusso molto sull’effettiva utilità della sigaretta elettronica: sono molti infatti gli studi che affermano che in realtà non apporterebbe tutti quei benefici alla salute promessi come alternativa alla classica bionda.

Su un dato sono tutti d’accordo: sono migliori rispetto ai prodotti “da fumo” tradizionali, non essendoci combustione non si inalano tutte le sostanze dannose come catrame, benzene e idrocarburi, che sono i principali responsabili di molte patologie oncologiche.

Ma, parallelamente, uno studio, realizzato da un gruppo di ricerca coordinato da Moreno Paolini, docente del dipartimento di Farmacia e biotecnologie dell’università di Bologna, ha mostrato nelle cavie esposte al “fumo” delle e-cig una diminuzione della capacità antiossidante del tessuto polmonare e l’aumento della produzione di radicali liberi: due condizioni che hanno un ruolo primario nel generare quello “stress ossidativo” spesso imputato come causa o concausa di tumori, invecchiamento cellulare e malattie degenerative.

Un altro studio sugli effetti della sigaretta elettronica è stato guidato da Cecilia Gotti, dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (In-Cnr), da Francesco Clementi, di In-Cnr e Università Statale di Milano, e da Mariaelvina Sala, dell’Università Statale di Milano, in collaborazione con Michele Zoli dell’Università di Modena e Reggio Emilia: il lavoro ha messo al confronto fumo di tabacco e vapori, osservando il comportamento e gli aspetti neurochimici durante la somministrazione sulle cavie e a un mese di distanza dalla sospensione del trattamento: ne è emerso che, sia per quanto riguarda la nicotina sia per quanto riguarda la dipendenza generata, i risultati sono molto simili.

Al di là di tutto, si stima che in Italia sono già un milione i fumatori che hanno deciso di passare dalle vecchie bionde al fumo di una sigaretta elettronica.

Sigaretta elettronica, i prodotti da inalazione diventano Monopolio dello Stato

Sigaretta elettronica i prodotti da inalazione diventano Monopolio dello Stato

Un mercato in continua crescita, quindi, che però potrebbe ora subire una brusca frenata: la quinta commissione della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento dell’esecutivo alla legge di bilancio che ridisegnando il quadro regolatorio del settore rischia di farlo morire per asfissia a tutto vantaggio dell’industria tradizionale del tabacco.

Nello specifico, nell’ultima versione dell’emendamento si prevede sì che gli apparecchi tornino acquistabili online, ma non i liquidi. “È vietata la vendita a distanza di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato”, recita il testo. Dunque in Italia sarà divieto totale di vendita online di liquidi, con e senza nicotina.

Il settore delle sigarette elettroniche verrà quindi regolamentato e posto sotto il controllo dei Monopoli, allo stesso modo del tabacco. Questo significa solo una cosa: prezzi più alti dovuti ad una tassazione maggiore, per via dell’accisa di 4,7 euro ogni 10 millilitri di nicotina, proposta nel testo di legge.

Non ci sarà, per ora, l’obbligo di una licenza per i negozianti ma dovranno richiedere una semplice autorizzazione ad Aams che, in fase di decreto attuativo da emanare entro il 31 marzo 2018, non potrà porre limiti né all’approvvigionamento né alle nuove aperture. Ma con l’annunciato stato di crisi delle aziende di produzione anche il futuro dei negozi potrebbe subire gravi ripercussioni.

Le proteste dei giorni scorsi delle centinaia di “svapatori” non hanno quindi avuto esito positivo. La legge è stata approvata e nei prossimi mesi ne vedremo le conseguenze.

pic@Flickr

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