Sonda Cassini, le belle immagini di Titano prima del gran finale

VEB

Prima del gran finale, la sonda Cassini manda le immagini meravigliose di Titano.

E’ una viaggiatrice instancabile la sonda Cassini. Viaggia, arriva su Saturno, lo sorvola, si tuffa fra gli anelli, poi ne esce fuori e fa le foto delle lune del pianeta con gli anelli.

Ogni tanto riesce a fare una foto anche di un lontanissimo puntino luminoso: è la Terra, il Pianeta dal quale proviene.

Ricordiamo che il progetto “Cassini” è nato in collaborazione tra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il viaggio della sonda iniziò nel 2000 e in questi 17 anni, ha continuato a studiare il pianeta Saturno, il principale motivo per cui fu lanciata nello spazio.

Ma adesso la sonda Cassini, espletate le ultime incombenze, si appresta a fare il tuffo definitivo verso il pianeta Saturno, l’altro gigante del Sistema Solare insieme a Giove.

E pensare che la sonda Cassini sta orbitando intorno al pianeta con gli anelli dal 2004.

Sono passati tanti anni da allora, ma continua a mandare splendide foto.

Le ultime riguardano il satellite Titano, così chiamato perché è il più grande del Sistema Solare. Titano è coperta da nubi, nubi essenzialmente composte di metano.

L’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, spiega che le ultime riprese delle nubi di metano, sono fra le più chiare e luminose fatte finora.

Nella parte superiore delle riprese fotografiche si notano con nettezza alcune regioni scure, che corrispondono ai mari e ai laghi di idrocarburi.

Le foto sono state riprese da un’altezza di circa mezzo milione di chilometri, e sono state scattate il 7 maggio.

Cassini ci sta ulteriormente dimostrando che una serie di corpi che sembravano desertici e inerti visti dal nostro pianeta, in realtà mostrano delle caratteristiche morfologiche decisamente diverse fra di loro.

Insomma, il nostro è un sistema planetario variegato, vivo. Giganti gassosi si alternano a pianeti aridi. Satelliti dove c’è o c’è stata un’attività vulcanica di rilievo, e poi altri ghiacciati.

E ancora incontri ravvicinati con i celeberrimi anelli di Saturno per scoprirne la bellezza intima e i loro segreti.

Questi anelli formati da rocce e ghiaccio, probabilmente residui di altri satelliti che si sono disintegrati; oppure, secondo un’altra ipotesi, formazioni rocciose vaganti intorno a Saturno, senza aver avuto la possibilità di aggregarsi insieme per forza di gravità creando un altro corpo celeste, un altro satellite.

Ma ormai non manca molto all’ultimo viaggio di Cassini. E’ prevista un’altra serie di immersioni verso il pianeta, e poi il salto finale, che dovrebbe esserci il 15 settembre.

Allora Cassini avrà fatto tutto quello che era possibile fare e anche di più. Instancabile. Merita un saluto con i fiocchi.

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