Tumore al polmone, a Milano rimosso uno definito inoperabile

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C’è ben poco da aggiungere: ancora una volta, nonostante la sanità pubblica sia al collasso, l’Italia si conferma un’eccellenza del settore, potendo vantare talenti capaci di portare a termine operazioni più uniche che rare.

Stavolta presso lo storico l’Istituto Oncologico Europeo (IEO) di Milano è stato rimosso senza alcuna conseguenza negativa uno dei peggiori tumori del polmone, uno di quelli cosiddetti “inoperabili”, con disagi minimi per il paziente e decorso -fin qui- soddisfacente: in buona sostanza, per la prima volta al mondo, un’equipe medica è riuscita a eliminare chirurgicamente un tumore ai polmoni finora inoperabile.

L’equipe del professor Lorenzo Spaggiari ha usato una tecnica mini invasiva con l’aiuto di bracci meccanizzati su un paziente malato e fortemente obeso, dunque un caso per nulla semplice.

A permettere l’operazione, che getta le basi per il futuro trattamento di questa diffusa neoplasia, una terapia chemioterapica con nuovi farmaci che ha aggredito e ridotto la massa tumorale, aprendo le porte alla lobectomia (asportazione di parte del polmone) e alla toracectomia, ovvero all’asportazione di parte della parete toracica. Il tumore, infatti, interessava anche tre costole e una porzione del sistema circolatorio.

L’intervento di Milano è stato eseguito a novembre 2017 e oggi il paziente è a casa, sta bene, ha ripreso la vita normale.

Questo intervento non è un unicum, ma è un’anticipazione del futuro dei prossimi dieci anni della chirurgia oncologica toracica”, ha sottolineato il Professor Spiaggiari. “I risultati straordinari dell’immunoterapia e delle terapie biologiche sul tumore del polmone – ha aggiunto lo specialista -, fa sì infatti che si presentino al chirurgo toracico sempre più casi di carcinomi localmente avanzati o oligometastatici (con una o poche metastasi), che le terapie mediche hanno tenuto sotto controllo o hanno fatto regredire fino a raggiungere una dimensione che permette l’intervento chirurgico”.

Tumore al polmone a Milano rimosso uno definito inoperabile

Secondo Spiaggiari questa procedura oncologica, condivisa con altri centri pionieristici nella lotta al cancro come il Memorial Sloan Kettering di New York, diventerà lo standard nei prossimi anni, ma è diventata già realtà grazie al primo intervento condotto sul paziente italiano.

Ricordiamo che il tumore del polmone  si può sviluppare nelle cellule che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli e può costituire una massa che ostruisce il corretto flusso dell’aria, oppure provocare emorragie polmonari o bronchiali. Non esiste un solo tipo di tumore al polmone, bensì diverse tipologie di malattia a seconda del tessuto polmonare interessato e inoltre il polmone può rappresentare la sede di metastasi provenienti da altri tipi di cancro.

Il fumo è la principale causa di cancro al polmone, sia tra i fumatori attivi (che rappresentano l’85% dei malati) sia tra coloro che sono esposti al fumo passivo. Il rischio di ammalarsi aumenta proporzionalmente al numero di anni di fumo e delle sigarette fumate. Smettere di fumare, anche dopo molti anni di vizio, riduce il rischio in modo significativo.

Nel caso di non fumatori o persone con scarsa esposizione al fumo, le cause che provocano la malattia non sono del tutto chiare, sebbene siano state individuate alterazioni di geni coinvolti nel suo sviluppo.

Per fortuna, negli ultimi anni la ricerca farmacologica nel trattamento del cancro al polmone sta facendo numerosi passa avanti. Dai 4 mesi di aspettativa tipici di un carcinoma non operabile, oggi la ricerca è riuscita ad arrivare a 17 mesi grazie alle nuove terapie disponibili, e con la prospettiva di poter replicare questo straordinario intervento, le prospettive diventano ancora più rosee.

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