Vaccini, arriva un nuovo monito della Commissione Europea

VEB

I vaccini, da quando sono stati scoperti e introdotti in campo medico, hanno salvato milioni di vite e contribuito a far scomparire malattie mortali, prima tra tutte il vaiolo, ma negli ultimi anni il dibattito sulla loro presunta inutilità si è fatto sempre più acceso, e si è creata una vera e propria fronda, denominata “no vax”.

Eppure la vaccinazione è stata definita una delle più grandi scoperte mediche mai fatte dall’uomo, la cui importanza è paragonabile, per impatto sulla salute, alla possibilità di fornire acqua potabile alla popolazione.

Troppo spesso, ormai, ci si dimentica che i vaccini portano con sé, sia al singolo paziente che alla collettività, più benefici di quanti possano essere i rari effetti collaterali, il cui clamore rischia però di mettere in ombra i progressi della ricerca scientifica.

Negli ultimi anni in Italia si è assistito ad un notevole calo delle vaccinazioni in pediatria, fenomeno preoccupante che ha richiamato l’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e nel nostro Paese dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.

L’analisi dei dati di copertura vaccinale mostra che, dal 2013, si è osservato un calo progressivo del ricorso a tutti i vaccini, incluso il DTP, con coperture inferiori al 95%, la soglia minima raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms, pdf 24,2 Mb) affinché in una determinata popolazione si proteggano le persone dal contrarre alcune malattie e si interrompa la circolazione dei patogeni, con conseguente protezione dei soggetti che presentano controindicazioni alle vaccinazioni, o su cui la vaccinazione non è efficace.

Vaccini, arriva un nuovo monito della Commissione Europea

Vaccini, arriva un nuovo monito della Commissione Europea

Nel nostro paese alla luce della pubblicazione del decreto-legge 7 giugno 2017 numero 73 recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” e della successive modifiche in seguito alla discussione parlamentare, sono diventate obbligatorie le vaccinazioni per la frequenza scolastica di bambini e ragazzi di età compresa fra 0 e 16 anni a seconda della coorte di nascita, per proteggere dalle seguenti malattie: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae tipo b, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

il problema però della scarsa copertura vaccinale è però comune purtroppo a tantissimi stati dell’Unione Europea, ed è per questo che in queste ore è tornata ad intervenire sul tema anche la Commissione Europea.

Ad oggi la copertura vaccinale rimane elevata nell’Ue, tuttavia siamo molto preoccupati per l’aumento dello scetticismo sui vaccini“: lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per la salute, Anca Paduraru. “La vaccinazione è responsabilità degli Stati membri e delle loro autorità“, ha spiegato Paduraru sottolineando “l’importanza dei programmi nella protezione della salute pubblica”.

La Commissione è tuttavia impegnata a rafforzare il sostegno dell’Ue agli sforzi nazionali. Collaboreremo con gli Stati membri per sensibilizzare sull’importanza della vaccinazione e sulle possibili conseguenze della mancata vaccinazione – prosegue Paduraru -. Pertanto, in stretta cooperazione con gli Stati membri attraverso il comitato per la sicurezza sanitaria, che si occupa delle minacce sanitarie transfrontaliere nell’Ue, stiamo lavorando per coordinare la risposta, comprese le attività a sostegno dei loro sforzi in materia di vaccinazione e assistenza tecnica“.

«Ad esempio, possiamo promuovere la condivisione dei dati e lo scambio delle migliori pratiche, fornire supporto tecnico alle campagne nazionali di comunicazione sanitaria e persino agevolare strumenti e pareri scientifici», ha chiosato la portavoce.

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