Ostriche crude il Vibrio vulnificus uccide un anziano

VEB

In questo caso si chiama Vibrio Vulnificus; le persone possono essere infettate con i batteri del vibrione consumando frutti di mare crudi o poco cotti o esponendo una ferita all’acqua di mare, secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie . La maggior parte delle infezioni da vibrio da ostriche provoca diarrea e vomito, ma in alcuni casi, compreso il vibrio vulnificus, possono causare gravi malattie, tra cui infezioni del sangue e vesciche cutanee, secondo il CDC, determinate infezioni da vibrio vulnificus possono richiedere l’amputazione degli arti o portare alla morte.

Anche senza parlare di sushi e quindi di tradizioni importate, anche nel nostro paese, soprattutto nelle zone di mare, è consuetudine consumare pesce crudo, spesso sottovalutando tutti i rischi che questo comporta.

Tra le patologie legate al consumo di pesce crudo, le più importanti sono: Parassitosi, dovute all’assunzione di alimenti contaminati da organismi patogeni (protozoi, larve, amebe); le infezioni, dovute all’assunzione di alimenti contaminati da microorganismi patogeni (batteri e virus); le intossicazioni, dovute all’assunzione di alimenti contaminati solo dalle tossine batteriche o delle alghe; le tossinfezioni, dovute all’assunzione di alimenti contaminati SIA da batteri patogeni che le rispettive tossine.

Molto comune è l’Anisakis simplex, un parassita intestinale che, nel suo stato di larva, si annida in molti pesci come ad esempio il tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro. È molto più diffuso di quello che si pensa e si estende anche ai tessuti muscolari del pesce se, quando questo viene catturato, non viene prontamente eviscerato.

Per evitare che risulti dannoso per la salute, si possono mettere in atto alcuni accorgimenti che mettono in salvo da possibili contagi. Come da circolare del Ministero della Sanità, il pesce che viene assunto crudo, deve essere stato in precedenza congelato, in quanto le larve Anisakis muoiono dopo 96 ore a -15°C, 60 ore a -20°C, 12 ore a -30°C, 9 ore a -40°C.

Altrettanto comuni le contaminazione da parte di microrganismi come ad esempio Listeria, Escherichiacoli, Salmonella, che possono portare a soffrire di problemi al tratto gastrointestinale.

Se quindi i rischi nel consumare pesce e molluschi crudi sono tantissimi, non poteva andare peggio a un turista, per il quale un normalissimo pranzo a base di pesce e molluschi in un ristorante lungo le spiagge di Sarasota, nello Stato dalla Florida in America, è stato fatale.

Il Dipartimento della Sanità della Florida ha detto che la vittima, di 71 anni, è morto due giorni dopo il pranzo di pesce avvenuto lo scorso 8 luglio.

L’uomo ha avuto problemi respiratori, un’eruzione cutanea alle gambe e vomito, così da sembrare una reazione allergica. Le condizioni però sono continuate a peggiorare, fino a condurlo addirittura alla morte.

A causare la morte sembra che sia stato il vibrio vulnificus un batterio che causa setticemia a seguito di un’ ingestione di molluschi crudi e contaminati.

Il Vibrio vulnificus è un batterio gram-negativo, che si trova nelle acque di mare calde e che colpisce solo gli esseri umani e i primati.

Le vie di trasmissione conosciute sono due: per contaminazione alimentare attraverso l’ingestione di frutti di mare crudi o poco cotti (in particolare ostriche) o attraverso un contatto diretto del batterio presente nelle acque contaminate, con ferite aperte.

Nel caso di contaminazione per ingestione i sintomi più comuni (che compaiono generalmente 16-38 ore dopo l’assunzione), sono vomito, diarrea, dolori addominali e febbre. In genere i soggetti in buona salute sviluppano una forma lieve, tuttavia non bisogna prendere alla leggera quest’infezione soprattutto se si tratta di individui con un sistema immunitario deficitario.

I batteri vibrioni causano circa 80mila malattie e 100 decessi ogni anno negli Stati Uniti, secondo il CDC.

Il modo migliore per evitare questo tipo di intossicazione alimentare è di non mangiare ostriche crude o altri frutti di mare crudi e far cucinare tutti i frutti di mare (ostriche, vongole, cozze) a fondo.

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