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Cinque Curiosità Sorprendenti su Wolfgang Amadeus Mozart: Il Genio oltre la Musica

Angela Gemito Nov 2, 2025

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori della storia. La sua prolificità, la sua padronanza di ogni genere musicale e la precocità del suo talento hanno definito il Classicismo musicale.

Tuttavia, dietro la facciata del genio si nascondono aspetti della sua vita, della sua personalità e della sua carriera meno noti al grande pubblico. Ecco cinque curiosità affascinanti che aggiungono profondità al ritratto di Mozart, rivelando l’uomo, l’innovatore e l’individuo eclettico che fu.

Wolfgang Amadeus Mozart al clavicembalo

1. Qual era il vero nome di Mozart e perché si fece chiamare Amadeus?

Il nome di battesimo completo di Mozart era Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, ma fu lui stesso a preferire e a far adottare la versione latina “Amadeus” per la sua firma pubblica.

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Il compositore era solito firmarsi come Wolfgang Amadé Mozart (usando la versione francese di “Theophilus”), o occasionalmente con la versione latina “Amadeus”, che divenne la più celebre.

  • Johannes Chrysostomus: Era il nome dato in onore del Santo del giorno della sua nascita (27 gennaio).
  • Wolfgangus: In onore del nonno materno.
  • Theophilus: Questo è il nome greco che significa letteralmente “Amato da Dio”.
  • Amadeus: È semplicemente la versione latina di Theophilus, che Mozart trovava più di suo gradimento.

La scelta di latinizzare o francesizzare il suo nome rifletteva una tendenza comune dell’epoca e, nel caso di Mozart, un’esigenza artistica e forse anche un’affinità con la cultura italiana e francese che incontrò durante i suoi viaggi. Il nomignolo affettuoso usato in famiglia, invece, era “Wolferl”.


2. Mozart fu il primo “libero professionista” della storia della musica?

Sì, Mozart è spesso considerato uno dei primi compositori a tentare la carriera di musicista indipendente, abbandonando la stabilità e le restrizioni del servizio di corte per guadagnarsi da vivere esclusivamente con le proprie opere, concerti e lezioni private.

Nel 1781, all’età di 25 anni, Mozart si licenziò dal suo ruolo di musicista di corte al servizio dell’Arcivescovo Colloredo a Salisburgo. Questa fu una rottura epocale: fino ad allora, la maggior parte dei musicisti di rilievo, come Bach e Haydn (che in parte continuò ad esserlo), erano dipendenti di chiese, nobili o corti, una posizione che garantiva sicurezza finanziaria ma limitava la libertà creativa.

  • La Rottura con la Corte: Il rapporto con l’Arcivescovo era teso; Mozart desiderava viaggiare e comporre liberamente. La sua celebre, brusca, e discussa rottura con Colloredo segnò l’inizio della sua vita a Vienna come freelance.
  • Il Modello di Carriera: A Vienna, si sostenne attraverso:
    • Le commissioni per nuove opere liriche e sinfonie.
    • L’organizzazione di concerti in abbonamento, dove si esibiva come pianista e compositore (i famosi Akademien).
    • La pubblicazione delle sue opere.
    • L’insegnamento del pianoforte e della composizione.

Questa scelta lo espose a notevoli difficoltà finanziarie a causa della sua gestione disordinata del denaro, ma stabilì un nuovo modello professionale per i futuri compositori, basato sull’apprezzamento del pubblico e sul libero mercato.


3. Qual era il legame di Mozart con uno storno addomesticato?

Mozart aveva un profondo e documentato affetto per un uccello storno, al punto da dedicargli una vera e propria sepoltura e persino ispirarsi al suo canto per un passaggio in una delle sue composizioni per pianoforte.

Il compositore acquistò lo storno il 27 maggio 1784. Trovò l’uccello così affascinante perché canticchiava un tema molto simile a quello del Rondò del suo Concerto per pianoforte e orchestra n. 17 in Sol maggiore, K. 453, che aveva completato solo sei settimane prima.

  • L’Ispirazione Musicale: Anche se lo storno canticchiava il tema con alcune note “sbagliate” (secondo la partitura di Mozart), questo aneddoto sottolinea quanto Mozart fosse ricettivo agli stimoli esterni, persino dalla natura.
  • L’Omaggio Funebre: Quando lo storno morì, tre anni dopo l’acquisto, Mozart ne fu sinceramente addolorato. Organizzò un vero e proprio funerale in pompa magna per l’animale e scrisse un’ironica ma toccante poesia in suo onore, evidenziando il suo lato sentimentale e bizzarro.

Questo episodio offre una rara e affascinante prospettiva sul compositore, smentendo l’immagine di un artista distaccato e rivelando un uomo con un senso dell’umorismo unico e un sincero amore per gli animali.


4. Perché la Messa da Requiem è avvolta nel mistero?

La Messa da Requiem in Re minore (K. 626) è avvolta nel mistero perché fu l’ultima composizione di Mozart, rimase incompiuta al momento della sua morte (dicembre 1791) e fu commissionata in segreto da un enigmatico “messaggero grigio”.

La storia del Requiem è drammatica e ha alimentato leggende e speculazioni per secoli.

  • La Commissione Segreta: La commissione giunse tramite un messaggero sconosciuto e mascherato. L’uomo era in realtà un agente di un conte, Franz von Walsegg, che intendeva far passare il Requiem come opera propria per onorare la moglie defunta.
  • L’Ossessione di Mozart: Consumato dalla malattia negli ultimi mesi di vita, Mozart divenne ossessionato dall’opera. La convinzione che fosse stato avvelenato (idea poi smentita) si unì alla segretezza della commissione, portandolo a credere che stesse componendo la Messa per la propria morte.
  • Il Completamento Postumo: Al momento della morte, Mozart aveva completato solo la prima parte. La moglie, Constanze, incaricò diversi allievi di completare l’opera per riscuotere il pagamento della commissione. Fu Franz Xaver Süssmayr, allievo e amico di Mozart, a completare gran parte delle sezioni rimanenti, basandosi sugli appunti e sulle bozze lasciate dal maestro.

Oggi, il Requiem è celebrato come un capolavoro emotivamente potente, la cui bellezza è amplificata dalla sua connessione con la fine prematura della vita di Mozart.


5. Qual era il rapporto tra Mozart e la sorella Nannerl?

Maria Anna Walburga Ignatia Mozart, detta Nannerl, era anch’essa una bambina prodigio di talento pari al fratello in tenera età, ma la sua carriera musicale fu interrotta dalle convenzioni sociali dell’epoca, mentre quella del fratello continuò ad evolversi.

Nannerl era la sorella maggiore di Mozart e lo accompagnò nelle prime grandi tournée europee. Suonava il clavicembalo con abilità straordinaria e le cronache riportano che spesso le sue performance venivano lodate tanto quanto, se non di più, quelle del giovane Wolfgang.

  • Talento Iniziale Paritario: Padre Leopold riconobbe il talento di entrambi i figli e li portò in tournée insieme. Nannerl si esibiva in tutta Europa davanti a re e nobili.
  • La Scomparsa Dalle Scene: La sua carriera, tuttavia, fu bruscamente interrotta:
    • Convenzioni Sociali: All’età di circa 18 anni, Nannerl raggiunse l’età considerata da matrimonio e, secondo le rigide norme sociali del Settecento, non le fu più permesso di esibirsi professionalmente in pubblico.
    • Focus su Wolfgang: Leopold concentrò tutte le sue risorse e attenzioni sulla carriera di Wolfgang, il cui talento era considerato “unico” e più adatto a superare le barriere sociali (anche se con grande fatica).

Nannerl sposò in seguito un magistrato e visse una vita meno pubblica, ma la corrispondenza tra i due fratelli testimonia un profondo affetto. Questo aspetto della vita di Mozart evidenzia come le barriere di genere dell’epoca abbiano negato al mondo il pieno sviluppo del talento di una musicista eccezionale.


Sintesi Conclusiva: L’Umanità del Genio

La vita di Wolfgang Amadeus Mozart fu breve, intensa e straordinariamente prolifica. Le cinque curiosità analizzate rivelano un uomo complesso che, pur essendo un’icona del Classicismo musicale, era anche un pioniere nella professione, un individuo sentimentale (l’amore per il suo storno) e una figura enigmatica (il Requiem).

Punti Chiave da Ricordare

  • Nome: Non si chiamava solo Amadeus; il suo nome di battesimo era Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, con Amadeus come versione latina preferita di Theophilus.
  • Carriera: È stato uno dei primi musicisti a tentare la libera professione, rompendo con il sistema di mecenatismo di corte.
  • Storno: Aveva un affettuoso rapporto con uno storno domestico, che fu l’ispirazione per una parte del suo Concerto K. 453.
  • Requiem: L’ultima sua opera, lasciata incompiuta e commissionata in segreto, è circondata da mistero e speculazioni sulla sua morte prematura.
  • Nannerl: Sua sorella maggiore, Maria Anna Mozart, era anch’essa un’eccezionale bambina prodigio, ma la sua carriera fu troncata dalle convenzioni sociali del Settecento.

Questi dettagli, lontani dalla biografia standard, arricchiscono la nostra comprensione di Mozart, non solo come un compositore divino, ma come un uomo del suo tempo che lottò con le sue passioni, i suoi debiti e le sue geniali intuizioni.

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Angela Gemito

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