Addio ai Blu-Ray, da oggi saranno solo per collezione

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Con il ritiro di Sony dalla produzione di dischi Blu-ray registrabili, MiniDisc e cassette MiniDV, cala il sipario su alcuni fra i più iconici supporti fisici degli ultimi decenni. La crescente popolarità dello streaming e l’accessibilità del cloud storage sanciscono un cambiamento irreversibile nelle abitudini di consumo e archiviazione dei dati.

Addio ai Blu-Ray da oggi saranno solo per collezione
foto@Pixabay

Sony blocca la produzione di supporti registrabili

La notizia è ufficiale: Sony cessa definitivamente la produzione dei propri dischi Blu-ray registrabili, MiniDisc, MD Data Disc e nastri MiniDV. L’azienda giapponese aveva già annunciato di voler interrompere gradualmente la fornitura di questi formati, complici i numeri di vendita ormai troppo bassi presso lo stabilimento di Tagajo City. Tuttavia, adesso è stato confermato che il mese prossimo sarà quello decisivo: non verranno introdotti ulteriori modelli in futuro.

Cosa cambia per i dischi Blu-ray commerciali?

Nell’annuncio, Sony si riferisce unicamente ai dischi Blu-ray registrabili. Questo significa che i Blu-ray su cui vengono distribuiti i film e i contenuti video di massa (il formato “rom”, cioè “read-only memory”) non subiranno modifiche produttive. Gli utenti potranno quindi acquistare e riprodurre film su Blu-ray come di consueto.
Attualmente, Sony offre 11 prodotti nella categoria registrabile, con vari tagli di memoria da 25 GB a 128 GB, in versioni R (scrivibili una sola volta) o RE (riscrivibili più volte).


Alternative ancora disponibili

La fine della linea di Sony non segna necessariamente l’estinzione immediata dei dischi Blu-ray registrabili sul mercato. Marchi come Verbatim continueranno infatti a distribuire questi prodotti e, almeno per un certo periodo, sarà ancora possibile trovarli presso alcuni rivenditori.

D’altro canto, per quanto riguarda i MiniDisc, le prospettive appaiono meno rosee. Sony era, infatti, uno dei pochissimi produttori rimasti, il che rendeva questi supporti già piuttosto rari in commercio. Con l’uscita di scena dell’azienda giapponese, recuperare MiniDisc nuovi di fabbrica risulterà estremamente complicato.


Una tecnologia che va in soffitta

L’addio di Sony a formati come Blu-ray registrabile, MiniDisc e MiniDV rappresenta un segnale evidente della trasformazione in corso nell’industria dei media e dell’home entertainment. Un tempo essenziali per:

  1. Collezionare film e serie TV in alta definizione.
  2. Archivio dati a lungo termine.
  3. Produzioni audio e video semiprofessionali o amatoriali.

Oggi questi supporti cedono il passo a piattaforme di streaming, memorie USB di grande capacità e soluzioni cloud sempre più convenienti e facili da gestire.


Era digitale: perché il cambiamento è definitivo

  • Streaming e on-demand: Servizi come Netflix, Disney+, Prime Video e altri offrono vasti cataloghi a fronte di un abbonamento mensile, riducendo la necessità di archiviare fisicamente i contenuti.
  • Storage economico: Hard disk e SSD esterni, così come pendrive USB, hanno raggiunto prezzi accessibili, con capacità di archiviazione molto elevate.
  • Cloud computing: Sempre più persone e aziende scelgono di salvare file e documenti su server remoti, accessibili ovunque e con livelli di sicurezza avanzati.

In un contesto in cui la portabilità e la semplicità d’uso prevalgono, supporti come il Blu-ray registrabile diventano meno attraenti e, di conseguenza, sempre meno prodotti.


Conclusioni

Con la decisione di Sony di interrompere la produzione di dischi Blu-ray registrabili, MiniDisc e nastri MiniDV, si chiude un altro capitolo nell’evoluzione delle tecnologie di memorizzazione. Mentre i servizi di streaming e il cloud storage confermano la propria supremazia, questi formati, un tempo innovativi e molto apprezzati, finiscono per essere ricordati nelle pagine della storia dell’elettronica di consumo.

Tuttavia, gli estimatori del formato fisico e i collezionisti avranno ancora qualche opportunità di reperire i prodotti di altri brand sul mercato, almeno finché le scorte rimarranno disponibili. Nel frattempo, il futuro dell’home entertainment sembra sempre più orientato verso soluzioni completamente digitali.

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