Il narcisismo è uno dei termini più fraintesi della psicologia moderna. Spesso usato a sproposito per descrivere comportamenti egoistici o egocentrici, in realtà il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) è una condizione clinicamente riconosciuta, descritta nel DSM-5 come un modello pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia. Dietro la superficie apparente, però, si cela un mondo interiore molto più complesso, fatto di vergogna, inautenticità emotiva e fragilità nascosta.

Una prospettiva sorprendente arriva da Jacob Skidmore, uno dei pochi individui che parlano pubblicamente della propria diagnosi di DNP. La sua esperienza non solo contribuisce a ridurre lo stigma, ma offre anche tre indicatori pratici per comprendere se non si soffre di questo disturbo. I suoi spunti non sono sostitutivi di una diagnosi medica, ma rappresentano una finestra unica sull’autopercezione narcisistica.
Chi è Jacob Skidmore e perché la sua voce è così importante
Jacob Skidmore ha ricevuto una diagnosi ufficiale di Disturbo Narcisistico di Personalità e ha deciso di raccontare pubblicamente la propria esperienza, diventando una voce significativa per rompere il silenzio e la stigmatizzazione che circondano questo disturbo.
Per due anni ha tenuto nascosta la sua diagnosi, temendo il giudizio altrui. Solo col tempo ha compreso che parlare del suo vissuto poteva non solo alleggerire il peso della vergogna, ma anche educare chi ha idee distorte o riduttive sul narcisismo. La sua testimonianza è parte di un movimento crescente di persone che vogliono umanizzare la salute mentale e favorire una comprensione più autentica delle diagnosi psicologiche.
Il narcisismo vero non è quello che pensi
Il DNP non è semplice vanità o amore per sé stessi, ma un costrutto psicologico che spesso nasconde profondi sentimenti di inadeguatezza e vulnerabilità. Secondo l’American Psychiatric Association, le persone con questo disturbo possono apparire sicure e carismatiche, ma sono in realtà molto sensibili alle critiche e vivono in modo rigido e gerarchico le relazioni umane (APA – DSM-5 Narcissistic Personality Disorder).
Le 3 domande che indicano che non sei un narcisista, secondo chi lo è
Jacob Skidmore ha condiviso tre semplici ma profonde domande che possono aiutare a riflettere su sé stessi. Sebbene non siano strumenti diagnostici ufficiali, rappresentano un utile punto di partenza per l’auto-esplorazione.
1. Le tue emozioni sono autentiche o simulate?
Chi vive con DNP spesso non sente emozioni in modo spontaneo. Jacob racconta di dover “mettere in scena” reazioni emotive in contesti come funerali, successi altrui o eventi dolorosi. Sa cosa ci si aspetta da lui, ma non lo prova davvero.
Se tu invece reagisci emotivamente in modo naturale, senti empatia e connessione autentica con gli altri, questo potrebbe essere un chiaro segnale che il tuo vissuto emotivo non rientra nel profilo del DNP.
Secondo il National Institute of Mental Health, l’empatia emotiva ridotta è uno dei tratti distintivi di alcuni disturbi della personalità (NIMH – Personality Disorders).
2. Credi davvero che ogni persona abbia lo stesso valore intrinseco?
Un altro aspetto rivelatore del pensiero narcisistico, secondo Jacob, è la visione gerarchica del mondo. Le persone non sono viste come uguali, ma posizionate su una scala di valore costante.
Se tu invece credi profondamente nell’uguaglianza umana, riconosciendo che ognuno ha valore indipendentemente dal successo, dall’aspetto o dal potere, è molto probabile che tu non condivida la struttura mentale tipica del DNP.
Questa idea è confermata anche da studi sulla moral elevation, secondo cui chi crede nell’uguaglianza tende ad agire con più altruismo e compassione (Greater Good Science Center – UC Berkeley).
3. Ami davvero te stesso?
Sembra paradossale, ma uno dei miti più diffusi è che il narcisista si ami troppo. Jacob lo sfata con fermezza: “Non ci amiamo, pensiamo solo di essere migliori”. Il dialogo interiore è spesso autodistruttivo, dominato da frasi come “Come hai potuto fare questo?” o “Sei un fallimento”.
Chi si ama davvero pratica autocompassione, riconosce i propri limiti con gentilezza e si dà il permesso di sbagliare. Questo è molto lontano dal mondo interiore di chi vive con DNP.
Secondo lo psicologo clinico Dr. Craig Malkin, autore di Rethinking Narcissism (HarperCollins), il vero amore per sé stessi è caratterizzato da vulnerabilità, non da superiorità fasulla.
Perché è importante distinguere narcisismo clinico da tratti comuni
Non tutto ciò che appare narcisistico è patologico. Avere una buona opinione di sé, voler piacere agli altri o cercare il riconoscimento non significa soffrire di DNP. Come osserva anche l’American Psychological Association, solo quando questi tratti interferiscono significativamente con la vita sociale, lavorativa o relazionale si parla di disturbo clinico (APA Dictionary – Narcissistic Personality Disorder).
Conclusione: più empatia, meno etichette
La testimonianza di Jacob Skidmore ci ricorda che dietro una diagnosi ci sono persone reali, con emozioni complesse e storie di sofferenza. Le sue tre domande non sono diagnosi, ma inviti all’ascolto interiore.
In un’epoca in cui le etichette psicologiche vengono lanciate con troppa facilità, serve più educazione, compassione e discernimento. Se hai dubbi su te stesso o su qualcuno a te vicino, la cosa migliore da fare è consultare uno psicologo clinico o uno psichiatra. Solo un esperto può valutare in modo corretto e aiutare nel percorso di comprensione e guarigione.
Fonti autorevoli:
- National Institute of Mental Health – Personality Disorders
- APA Dictionary – Narcissistic Personality Disorder
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