Come funziona la sanificazione nelle strutture sanitarie

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La pulizia e la corretta igienizzazione degli ambienti sono diventati un tema centrale, da quando è cominciata la pandemia. Il Covid-19 ha portato, per i privati, ma soprattutto per le aziende, la necessità di prestare la massima attenzione alle procedure di sanificazione. Particolarmente cruciali gli interventi di igienizzazione all’interno delle strutture sanitarie quali ospedali, case di cura, ambulatori e cliniche private. Standard che erano già alti e che ora sono ancora più importanti, soprattutto per quanto riguarda le pulizie di strumentazioni mediche le quali richiedono procedure specifiche da applicare con particolare scrupolosità, visto il contatto che presentano tra un paziente e l’altro.

Sanificazione o pulizia?

È necessario fare una distinzione importante: quella tra sanificazione e pulizia. I due termini, infatti, sono spesso utilizzati come sinonimi ma non significano esattamente la stessa cosa. La sanificazione, secondo quanto stabilito dalle norme attuali, è quell’insieme di pratiche di pulizia/disinfezione il cui fine è quello di garantire la migliore qualità dell’aria. La pulizia, invece, riguarda la rimozione dalle superfici del grosso dello sporco.

Per le strutture sanitarie oggi la semplice pulizia non risulta più sufficiente e sono richieste procedure di sanificazione che vedono l’intensificazione degli interventi di pulizia, che vanno svolti con più frequenza ma anche con prodotti igienizzanti capaci di intervenire maggiormente in profondità.

Come funziona la sanificazione nelle strutture sanitarie

Quali superfici sono interessate dalla sanificazione negli ambienti sanitari?

La sanificazione negli ambienti sanitari, sia del settore pubblico sia di quello privato dove le regole sono le stesse, ha come obiettivo la riduzione al minimo dei contaminanti batterici, garantendo i più alti standard di sicurezza sia delle superfici sia delle strumentazioni.

Le procedure richieste per mantenere gli adeguati standard sanitari sono:

  • Pulizia dei bagni, con particolare attenzione a quelli comuni.
  • Pulizia delle sale d’attesa.
  • Rimozione dello sporco da arredi e pavimenti con prodotti decontaminanti.
  • Detersione e disinfestazione di tutte le superfici di contatto quali porte, corrimano, maniglie e finestre.
  • Sanificazione adeguata delle strumentazioni mediche.
  • Sanificazione dei locali e dei canali aeraulici.

Caratteristiche dei prodotti per la sanificazione

Per svolgere le operazioni di sanificazione all’interno delle strutture sanitarie è richiesta non solo esperienza e professionalità, motivo per cui rivolgersi a degli specialisti del settore si rivela una scelta da non sottovalutare, ma anche prodotti che rispettino i parametri igienico-sanitari.

Sono infatti necessari detergenti in grado di realizzare un’azione disinfettante a tutto tondo, battericida, fungicida e virucida, per rendere innocui i diversi organismi portatori di infezioni.

Secondo quanto stabilito a livello normativo i prodotti capaci di garantire standard così elevati sono i PMC, ovvero i Presidi Medico-Chirurgici, e i biocidi, il cui uso passa dall’approvazione dell’ISS e dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche. Gli standard di riferimento sono quelli UNI EN 14476:2015 e UNI EN 16777:2019.

Conclusione

Per la sanificazione si rivela indispensabile avere elaborato una conoscenza specifica sul tema, in modo da evitare la diffusione del virus e farsi trovare a norma rispetto alle disposizioni igienico-sanitarie, evitando spiacevoli conseguenze. La partnership con un’azienda specializzata in sanificazione ospedaliera si rivela, pertanto, un’opzione da non sottovalutare.

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