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Come Lavare i Maglioni di Lana: Errori da Evitare e Trucchi

Angela Gemito Nov 26, 2025

C’è un momento di puro terrore che chiunque abbia fatto il bucato almeno una volta nella vita conosce bene: aprire l’oblò e tirare fuori quello che un tempo era il proprio maglione preferito, ora ridotto a una taglia adatta a una bambola. La lana è un materiale straordinario, termoregolatore e durevole, ma possiede una memoria strutturale che non perdona la distrazione. Non serve essere esperti di tessuti per mantenere intatto il guardaroba invernale, basta conoscere le regole del gioco.

Investire in un buon capo di lana significa volerlo indossare per anni, non solo per una stagione. Secondo un rapporto dell’IWTO (International Wool Textile Organisation), un indumento in lana ben curato ha una vita media significativamente superiore rispetto ai sintetici, riducendo l’impatto ambientale del fast fashion. Tuttavia, la linea tra un capo pulito e uno infeltrito è sottile. Vediamo come trattare queste fibre nobili senza rischi.

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Decifrare l’etichetta e preparare il capo al lavaggio

Il primo passo, spesso ignorato per fretta, è la consultazione dell’etichetta. Non è un suggerimento, è la costituzione del vostro capo. Se trovate il simbolo di una vaschetta con una mano, o indicazioni specifiche sulla temperatura, siete autorizzati a procedere con l’acqua. Se invece leggete “Dry Clean Only” (Solo lavaggio a secco), fermatevi: tentare un lavaggio domestico su lane strutturate o miste a seta potrebbe danneggiare irreversibilmente le interfodere o la struttura stessa del filato.

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Supponendo che il vostro maglione sia lavabile in acqua, la preparazione è cruciale. Pretrattare le macchie è fondamentale per evitare che lo sporco si fissi, ma attenzione ai prodotti aggressivi. Macchie di cibo o cosmetici vanno trattate localmente con smacchiatori specifici per lana, tamponando con un panno umido senza mai strofinare violentemente. Lo sfregamento, infatti, solleva le squame della fibra di lana, causando il temuto “effetto pilling” (i pallini) o l’infeltrimento.

Prima di inserire qualsiasi cosa nel cestello o nella bacinella, ricordatevi di girare il maglione al rovescio. Questo protegge la parte visibile del tessuto dall’abrasione. Se optate per la tecnologia, utilizzare un sacchetto a rete per il bucato è la migliore assicurazione sulla vita per il vostro maglione. Assicuratevi che il sacchetto sia abbastanza capiente: se il capo è compresso, l’acqua e il detersivo non penetreranno le fibre uniformemente e il lavaggio sarà inefficace.

Lavaggio in lavatrice: quando la tecnologia aiuta

Molte lavatrici moderne offrono programmi certificati (come il Woolmark Apparel Care) che garantiscono un trattamento più delicato del lavaggio a mano. Tuttavia, fidarsi è bene, controllare è meglio. Se decidete di lavare la lana in lavatrice, dovete impostare parametri precisi.

La regola d’oro è l’acqua fredda. Le alte temperature causano uno shock termico che fa contrarre le fibre. Se il vostro elettrodomestico ha un ciclo “Lana” o “Delicati”, usatelo, ma verificate che la temperatura non superi i 30°C e che la centrifuga sia al minimo (massimo 400-600 giri) o esclusa. Un detersivo specifico per lana è obbligatorio: questi prodotti hanno un pH neutro e spesso contengono lanolina per reidratare la fibra. I detersivi enzimatici generici, al contrario, possono “mangiare” le proteine della lana, indebolendola lavaggio dopo lavaggio.

Una volta terminato il ciclo, il tempo è nemico. Lasciare il maglione bagnato nel cestello anche solo per mezz’ora favorisce la formazione di pieghe difficili da rimuovere e odori di umidità. Estraete immediatamente il sacchetto, liberate il maglione e scuotetelo con delicatezza per ridare aria alle fibre.

Il rito del lavaggio a mano: la scelta più sicura

Quando l’etichetta è ambigua o il capo è particolarmente pregiato (come il cashmere o il mohair), il lavaggio manuale resta l’opzione superiore. Non deve essere un’operazione faticosa, ma richiede pazienza.

Riempite una bacinella capiente con acqua fredda e sciogliete il detergente prima di immergere il capo. Immergere il maglione e poi versarci sopra il sapone è un errore comune che può macchiare o feltratre il punto di contatto. Immergere il capo completamente in acqua è il passaggio successivo: premete delicatamente affinché le fibre si impregnino, ma non strizzate, non tirate e non sollevate il maglione per le spalle mentre è zuppo d’acqua (il peso lo deformerebbe).

Lasciate in ammollo per circa 30-60 minuti. È normale notare una leggera colorazione dell’acqua, specialmente con capi nuovi o tinti con metodi naturali. Al momento del risciacquo, scolate l’acqua saponata e riempite la bacinella con acqua pulita, sempre fredda. Ripetete l’operazione premendo delicatamente il tessuto fino a quando non vedrete più schiuma. Attenzione al getto diretto del rubinetto: non fatelo scorrere con forza sul tessuto, la pressione dell’acqua può spostare le fibre.

L’arte dell’asciugatura: il metodo dell’asciugamano

Qui avviene la magia o il disastro. La lana bagnata è estremamente vulnerabile e pesante. Mettere un maglione di lana in asciugatrice equivale quasi certamente a distruggerlo: il calore e il movimento meccanico lo faranno restringere di diverse taglie in pochi minuti.

La procedura corretta prevede la rimozione dell’acqua in eccesso senza torcere le fibre. Ecco il trucco dei professionisti:

  1. Stendete un asciugamano di spugna pulito e asciutto su un piano.
  2. Adagiatevi sopra il maglione bagnato.
  3. Arrotolate l’asciugamano insieme al maglione come fosse un involtino.
  4. Premete delicatamente sul rotolo per trasferire l’umidità dalla lana al cotone della spugna.

Una volta srotolato, il maglione sarà umido ma non gocciolante. Ora dovete stendere il capo in piano su uno stendino, mai in verticale. La gravità allungherebbe le maniche e il busto in modo irreparabile. Durante questa fase, dedicate qualche secondo al reshaping: ridate con le mani la forma originale al maglione, allineando le cuciture, distendendo il collo e i polsini.

Va lasciato asciugare lontano da fonti di calore diretto come termosifoni o luce solare intensa, che potrebbero seccare eccessivamente la fibra rendendola ruvida.

Seguendo questi passaggi, la struttura del filato rimarrà elastica e morbida. La lana è una fibra viva: trattatela con rispetto e vi ripagherà tenendovi al caldo per decenni.

Tirando le somme, la cura dei tessuti naturali non richiede attrezzature costose, ma solo la giusta tecnica. Se volete approfondire le proprietà delle fibre e la sostenibilità dei tessuti, fonti autorevoli come The Woolmark Company offrono guide dettagliate e standard globali sulla qualità della lana.


Domande Frequenti (FAQ)

Ogni quanto devo lavare un maglione di lana? La lana ha proprietà antibatteriche e autopulenti naturali grazie alla lanolina. Non è necessario lavarla dopo ogni utilizzo. Spesso basta arieggiare il capo all’aria aperta per una notte per rinfrescarlo. Lavatelo solo quando è visibilmente sporco o a fine stagione, prima di riporlo.

Posso recuperare un maglione infeltrito che si è ristretto? È molto difficile, ma in casi lievi si può tentare. Immergete il capo in acqua tiepida con molto balsamo per capelli o un prodotto apposito per “sfeltrire”. Lasciate agire, poi stendete delicatamente il tessuto con le mani mentre è bagnato per cercare di recuperare i centimetri persi.

Qual è il miglior detersivo per la lana? Scegliete sempre detersivi liquidi specifici con pH neutro. Evitate i detersivi in polvere (che possono lasciare residui tra le fibre) e quelli contenenti candeggina o enzimi proteasi, che attaccano la struttura proteica della lana degradandola nel tempo.

Come conservare i maglioni per evitare le tarme? Riponete i maglioni solo se perfettamente puliti e asciutti. Usate sacchetti di cotone o scatole traspiranti, inserendo legno di cedro o sacchetti di lavanda come repellenti naturali. Evitate la plastica sigillata per lunghi periodi, poiché la lana ha bisogno di “respirare” per non trattenere umidità.

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Angela Gemito

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Tags: lavaggio maglione di lana

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