Il fascino di Marte non smette di stupirci, con le sue formazioni uniche che continuano ad alimentare teorie di ogni sorta. Di recente, l’attenzione del web è stata catturata da immagini suggestive, riaccendendo l’interesse su due particolari oggetti: una “struttura quadrata” e i cosiddetti “monoliti“, avvistati sia su Marte che sul suo satellite naturale, Phobos.

La “struttura quadrata” e i monoliti: cosa sono? La “struttura quadrata”, immortalata dalla sonda Mars Global Surveyor, è stata subito associata da alcuni a ipotetiche civiltà aliene, entusiasmando personaggi come Elon Musk. Parallelamente, i “monoliti”, enormi massi isolati, hanno generato grande curiosità, soprattutto dopo che l’astronauta Buzz Aldrin propose di organizzare una missione esplorativa su Phobos per studiarne da vicino uno in particolare.
La scienza mette ordine Tuttavia, la comunità scientifica invita alla cautela, sottolineando come queste forme, per quanto suggestive, abbiano probabilmente origini naturali. Il Jet Propulsion Laboratory della NASA, ad esempio, suggerisce che i massi su Phobos, incluso il famoso monolite, potrebbero essersi generati in seguito all’impatto che ha creato il cratere Stickney.
Per quanto riguarda la struttura quadrata, il ricercatore Alfred McEwen spiega come processi simili a quelli terrestri possano portare alla formazione di massi rettangolari, fenomeno osservabile anche su altri corpi celesti.
Inoltre, la risoluzione non sempre perfetta delle immagini potrebbe contribuire ad accentuare la “rettilineità” di strutture che, in realtà, hanno forme meno nette.
Un invito alla scoperta Mentre il dibattito sui misteri di Marte resta aperto, la scienza ci fornisce un quadro più chiaro e concreto di quanto accade su questo affascinante pianeta. Le immagini di Marte, pur nella loro capacità di stimolare l’immaginazione, vanno sempre analizzate con rigore e spirito critico, cercando risposte basate su dati concreti.
fonte@Esoreiter