Finanza comunitaria: indispensabile con i finanziamenti del Recovery Plan

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta, dopo due anni di pandemia che hanno messo in grave difficoltà l’economia italiana, una boccata d’ossigeno. Un’opportunità importante non solo per le aziende di notevoli dimensioni ma, ancora di più, per le PMI, ovvero le piccole medie imprese che rappresentano la spina dorsale dei diversi settori del Made in Italy.

In realtà, gli aiuti del Recovery Plan sono iniziati già ad arrivare, li abbiamo potuti vedere all’interno di diversi sostegni, e sono previsti come erogazione fino al 2026 per un totale di oltre 190 miliardi di euro di cui circa un terzo a fondo perduto. Cifre importanti che fanno gola a diverse aziende, essendo distribuite in tutti gli ambiti dell’economia.

Per le imprese si rivelano indispensabili competenze di finanza comunitaria, specifiche rispetto alle dinamiche legate ai fondi dell’Unione Europea, da affiancare agli strumenti della finanza ordinaria e straordinaria. Non a caso sono sempre di più le aziende che scelgono di avvalersi di una partnership con realtà qualificate che offrono una consulenza a tutto tondo, in grado di aiutare nella definizione delle nuove strategie per la definizione del Core Business.

Finanza comunitaria indispensabile con i finanziamenti del Recovery Plan

Solo in questo modo, ovvero disponendo delle giuste competenze finanziarie, sarà possibile ottimizzare gli effetti del PNRR, che prevedono il raggiungimento di traguardi importanti nel segno dell’ammodernamento e dell’aumento dell’occupazione.

I fondi del Recovery Plan e la finanza comunitaria

La finanza comunitaria presenta degli strumenti tipici della finanza agevolata che si rivelano indispensabili da impiegare nel caso dei finanziamenti resi disponibili da parte dell’UE per incentivare lo sviluppo economico. Il Recovery Plan rappresenta, potremmo dire in parole semplici, il re dei piani di finanziamento, essendo pensato per favorire la ripresa post pandemia.

L’Italia è tra i Paesi dell’Unione che beneficerà del più ampio numero di fondi. I finanziamenti comunitari del PNRR sono stati pensati per l’imprenditoria giovanile, sia per gli imprenditori sia per l’aumento dell’occupazione, che nel Belpaese registra, tra i giovani, uno dei tassi più bassi d’Europa.

I bandi attualmente presenti, inoltre, riguardano in particolare lo sviluppo della tecnologia digitale, una delle linee guida in base al quale sono stati definiti i tipi di bandi presenti. Altro aspetto importante è quello dell’ecologia, il quale si inserisce in un contesto in cui la crescita economica passa necessariamente da un approccio che tiene conto di un basso impatto ambientale.

Va specificato che la maggiorparte dei fondi è dedicata alle regioni del Meridione, così da colmare lo storico divario tra Nord e Sud della Penisola, isole comprese, le aree che sono rimaste maggiormente colpite dalla pandemia negli ultimi anni, la quale ha aggravato una situazione economica già di per sé critica.

Essendo i finanziamenti in costante aggiornamento, si rivela indispensabile cercare di stare al passo con le novità introdotte, motivo per cui trovare quello più a misura della singola realtà aziendale si rivela tutt’altro che semplice.

Una gestione finanziaria a 360°, capace di fare un’analisi non solo di breve ma ancora di più di lungo periodo, risulta imprescindibile, così da ottenere un’ottimizzazione della struttura finanziaria in grado di garantire lo sviluppo del core business. In tal senso gli strumenti della finanza comunitaria si rivelano insostituibili per le aziende ora che stanno arrivando, con il PNRR, finanziamenti sempre più consistenti.

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