Il passato ci mostra come il futuro, una volta considerato prevedibile, sia divenuto un enigma intricato, costellato di incertezze.
In questo scenario, si distingue la figura di Baba Vanga, un veggente non vedente bulgara, scomparsa nel 1996. Con un’impressionante percentuale di successo dell’85%, Vanga, nata nel 1911 e divenuta cieca nell’infanzia, si è guadagnata la fama per le sue predizioni sorprendenti, tanto da attirare l’attenzione di grandi personalità politiche.
Molte delle sue profezie erano enigmatiche, ma alcune si sono dimostrate sorprendentemente precise. Ad esempio, la sua allusione agli “uccelli d’acciaio” e al tragico destino dei “fratelli americani” è stata interpretata come un riferimento agli attacchi dell’11 settembre.
Inoltre, aveva previsto l’elezione del 44° presidente degli Stati Uniti, un uomo afroamericano, interpretato come Barack Obama, seguito da una figura controversa che avrebbe creato turbolenze, un’allusione che molti hanno collegato a Donald Trump.
Per il 2024, le sue previsioni sono piuttosto inquietanti.
Tra queste, l’assassinio del presidente russo, un incremento degli attacchi terroristici in Europa, con un aumento significativo della letalità, e l’uso di armi biologiche da parte di una grande nazione.
Prevede inoltre una crisi economica globale, alimentata da tensioni geopolitiche, il trasferimento del potere economico dall’Occidente all’Oriente, e l’incremento del debito.
Queste previsioni segnalano un futuro turbolento, soprattutto considerando che il mondo non si è ancora ripreso dalle recenti crisi economiche.
Nonostante ciò, resta la speranza che quest’anno rientri nel 15% delle sue previsioni errate. Le sue profezie, spesso vaghe, le hanno concesso una certa protezione contro l’ambiguità, rendendo difficile confutarle del tutto. Anche la sua morte fu oggetto di una sua previsione, aumentando il mistero e il fascino che circonda questa figura storica.
