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Intelligenza artificiale: Non ci distruggerà ma ci cambierà

Angela Gemito Nov 12, 2025

L’Intelligenza Artificiale (IA) è spesso al centro di narrazioni estreme, oscillando tra visioni apocalittiche di super-intelligenze senzienti e promesse miracolose di abbondanza. La realtà, secondo gli esperti, è più sfumata e praticamente rilevante per la nostra quotidianità. Un recente studio del Forecast Research Institute (FRI) ha raccolto il parere di centinaia di scienziati, leader aziendali e consulenti governativi, delineando un futuro in cui l’IA non ci supererà in intelligenza generale a breve termine, ma eserciterà comunque una profonda influenza sull’economia, il mondo del lavoro e la società. I modelli attuali di machine learning sono già abbastanza potenti da innescare una trasformazione significativa nei prossimi decenni, ben oltre la mera fantascienza.

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La Trasformazione del Lavoro e il Supporto all’Uomo

L’impatto più tangibile e immediato dell’IA si avvertirà sul mercato del lavoro globale. Non si tratta di una sostituzione massiva e immediata, quanto di una ridefinizione delle mansioni.

Secondo le proiezioni, entro il 2030, l’Intelligenza Artificiale sarà in grado di supportare circa il 18% delle ore lavorative totali negli Stati Uniti, un dato che evidenzia il ruolo crescente dell’IA come assistente cognitivo. Questo supporto non si limita solo ai colletti bianchi; si stima che l’IA possa assistere fino al 15% della popolazione adulta nel compiere le proprie attività professionali.

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Questo cambiamento è accompagnato da un rallentamento atteso nella creazione di nuovi posti di lavoro nei settori amministrativi e di igiene aziendale negli USA, tradizionalmente basati su compiti ripetitivi e di routine.

Tuttavia, l’IA mostra il potenziale per ridurre la disparità salariale e aumentare l’occupazione in altri ambiti. Dati provenienti dal Brasile, ad esempio, suggeriscono che l’implementazione dell’IA nei settori manifatturiero, tecnico e agricolo può consentire a lavoratori meno qualificati di eseguire compiti che precedentemente richiedevano una formazione superiore. Per capitalizzare questo effetto e mitigare gli effetti negativi sulle categorie più esposte, i programmi di riqualificazione per i lavoratori le cui mansioni sono automatizzabili saranno cruciali. Questo scenario sottolinea l’importanza di una forza lavoro agile e adattabile nell’era dell’automazione.


Economia, Infrastrutture e Settori Chiave

L’adozione dell’IA sta già catalizzando un’onda di investimenti privati senza precedenti. Se nel 2024 gli investimenti privati nello sviluppo dell’IA si attestavano intorno ai 130 miliardi di dollari, le previsioni indicano un raddoppio, raggiungendo circa 260 miliardi di dollari all’anno. Questo flusso di capitale è un chiaro indicatore della fiducia nel potenziale commerciale dell’Intelligenza Artificiale e della sua rapida maturazione tecnologica.

Un settore che vedrà una profonda rimodulazione è quello dei trasporti. L’ipotesi di una diffusa guida autonoma è molto più ottimistica tra gli addetti ai lavori rispetto al pubblico generale. Gli esperti prevedono che entro il 2030, circa il 20% di tutti i viaggi in ride-sharing, come quelli offerti da servizi di trasporto su richiesta, saranno gestiti da veicoli senza conducente, superando l’attesa pubblica ferma al 12%. Questa adozione su larga scala avrà ripercussioni significative su logistica, urbanistica e, inevitabilmente, sull’occupazione degli autisti.

L’espansione dell’IA non è esente da costi energetici. Si stima che, entro il 2030, l’Intelligenza Artificiale possa arrivare a rappresentare circa il 7% del consumo elettrico totale degli Stati Uniti. Questo aumento, notevolmente superiore ai livelli attuali, evidenzia la necessità di soluzioni di calcolo più efficienti e di un’attenta pianificazione energetica per sostenere la crescita della tecnologia.

Nel campo della medicina e sviluppo farmaceutico, le opinioni divergono. Alcuni prevedono che l’IA possa diventare il motore primario per la scoperta di nuovi farmaci entro il 2040, portando alla maggior parte dei ricavi del settore da ritrovati assistiti dall’IA. Altri analisti mantengono stime più caute, limitando questo contributo a meno del 10%. Questa incertezza riflette la complessità dell’innovazione medica e le sfide di regolamentazione e validazione dei modelli predittivi.

Grafico crescita investimenti IA e occupazione

Le Barriere all’Adozione e la Cautela sulla “Superintelligenza”

Nonostante l’entusiasmo per gli investimenti, l’adozione dell’IA su vasta scala dovrà superare diversi ostacoli. Gli esperti del FRI individuano nella complessità dell’integrazione di sistema e nel rischio di inaffidabilità (come nel caso degli hallucination dei modelli linguistici) le sfide più significative. A queste si aggiungono fattori come la qualità dei dati di addestramento, le barriere normative in evoluzione, e la resistenza culturale o la sfiducia del pubblico [Link a studio o articolo su “trust in AI” da una fonte accademica o istituzionale, es. rapporto OECD].

Riguardo al timore della “superintelligenza”, la maggior parte degli intervistati rimane scettica sull’imminenza di un’IA in grado di superare l’uomo nella maggior parte dei compiti cognitivi. La probabilità che un’Intelligenza Artificiale con un livello di intelligenza umana o superiore emerga tra il 2026 e il 2029 è stimata a un cauto 23%. È interessante notare come la probabilità di uno scenario opposto, ovvero un rallentamento nello sviluppo dell’IA che si stabilizzi al livello tecnologico attuale, sia leggermente superiore, attestandosi al 28%. Questo suggerisce che il futuro dell’IA sarà plasmato da una crescita stabile e incrementale, piuttosto che da salti quantici improvvisi.

In sintesi, l’Intelligenza Artificiale sta già incidendo profondamente sulla società e sull’economia non attraverso un evento singolare, ma tramite una serie di trasformazioni incrementali in settori chiave. L’adattamento delle competenze professionali e un’attenzione critica ai costi energetici e all’affidabilità dei sistemi saranno le vere sfide del prossimo decennio.

Per un approfondimento sui dati e sulle proiezioni settoriali, si consiglia la lettura del rapporto originale del Forecast Research Institute e degli studi sull’impatto occupazionale dell’IA [Link a McKinsey Global Institute report o WEF Future of Jobs Report].


Domande Frequenti (FAQ)

Qual è la differenza tra l’impatto dell’IA negli Stati Uniti e in altri paesi?

Negli Stati Uniti, l’impatto più evidente è il rallentamento nella crescita occupazionale in settori amministrativi e di supporto. Al contrario, in paesi come il Brasile, l’IA mostra il potenziale per aumentare l’occupazione in settori come l’agricoltura e il manifatturiero. Questo perché l’automazione in questi contesti può migliorare la produttività di lavoratori con meno specializzazione, riducendo potenzialmente la disparità salariale.

Quali sono i principali freni all’adozione diffusa dell’Intelligenza Artificiale?

Gli esperti indicano che i maggiori ostacoli non sono solo di natura tecnologica, ma anche pratiche e culturali. Le sfide principali includono la complessità nell’integrazione dei sistemi di IA nelle infrastrutture esistenti e il rischio di inaffidabilità delle risposte e delle decisioni generate. Anche le barriere normative e la sfiducia del pubblico giocano un ruolo non trascurabile nel rallentare la diffusione.

Quanto è probabile che vedremo una “Superintelligenza” nei prossimi anni?

La maggior parte degli esperti intervistati mantiene una posizione cauta sulla “Superintelligenza”, ovvero un’IA che superi l’essere umano nella maggior parte delle capacità cognitive. La probabilità stimata per l’emergere di un’Intelligenza Artificiale a livello umano o superiore tra il 2026 e il 2029 è solo del 23%. È considerata più probabile una stabilizzazione e un rallentamento degli attuali tassi di sviluppo.

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Angela Gemito

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Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!

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Tags: intelligenza artificiale

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