Kim Kardashian ha raccontato con ironia di aver usato ChatGPT per studiare giurisprudenza, ma l’esperimento non è andato come previsto. La star ha spiegato che l’intelligenza artificiale le ha spesso dato risposte errate, facendole fallire diversi test universitari.

Kim Kardashian e l’uso di ChatGPT per studiare legge
Durante un’intervista per la serie Lie Detector Test di Vanity Fair, Kim Kardashian ha ammesso di aver usato ChatGPT come supporto per i suoi esami di diritto. L’idea era quella di scattare foto alle domande e inserire tutto nel chatbot per ottenere spiegazioni rapide.
Tuttavia, l’esperimento non ha portato ai risultati sperati: “Si sbagliano sempre”, ha dichiarato la fondatrice di SKIMS, scherzando sul fatto che il bot di OpenAI l’avrebbe portata a risposte sbagliate durante i test. “Mi ha fatto fallire gli esami ogni volta”, ha aggiunto ridendo.
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La Kardashian, 45 anni, ha raccontato anche di aver “litigato” più volte con ChatGPT, arrivando persino a chiedergli: “Mi hai fatto fallire, perché l’hai fatto?”. Secondo lei, l’IA avrebbe persino risposto in modo filosofico: “Questo ti sta insegnando a fidarti del tuo istinto”.
L’obiettivo di Kim: diventare avvocato
Nonostante le difficoltà, Kim Kardashian non ha abbandonato il sogno di diventare avvocato. Dopo sei anni di studi e pratica legale, la star ha confermato di essere a un passo dalla qualifica professionale.
“Mi qualificherò tra due settimane”, ha dichiarato a The Graham Norton Show, aggiungendo che sogna di esercitare la professione a pieno titolo: “Forse tra dieci anni lascerò il mondo dello spettacolo per diventare un avvocato. È ciò che voglio davvero”.
Nel frattempo, Kim si divide tra i suoi progetti televisivi e imprenditoriali, come la nuova serie All’s Fair di Ryan Murphy, dove recita accanto a Sarah Paulson, Glenn Close e Naomi Watts. “Voglio sempre crescere, essere curiosa ed evolvermi”, ha affermato.
L’intelligenza artificiale non sostituisce lo studio
La storia di Kim Kardashian dimostra che l’intelligenza artificiale può essere utile, ma non sostituisce la competenza umana. ChatGPT, pur essendo uno strumento avanzato, non garantisce sempre risposte accurate, soprattutto in ambiti complessi come la legge.
Per chi studia o lavora nel diritto, l’uso dell’IA deve essere un supporto, non una scorciatoia. Come insegna la stessa Kardashian, fidarsi del proprio giudizio e continuare a studiare rimane la chiave per il successo.
Conclusione:
Il racconto di Kim Kardashian è un promemoria ironico ma significativo sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella formazione. Strumenti come ChatGPT possono accelerare l’apprendimento, ma serve sempre spirito critico e preparazione reale.
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