Il dilemma dello spuntino per bambini è diventato un argomento caldo tra i genitori, innescando dibattiti accesi sui social media e divisioni tra chi li elimina e chi li integra nella dieta quotidiana. In un mondo dove il cibo è sempre accessibile, capire il ruolo degli spuntini sani e la loro influenza sui pasti principali è cruciale. La tendenza a iper-programmare il tempo libero dei bambini e la vasta disponibilità di merendine confezionate hanno trasformato lo spuntino da piccolo pasto a potenziale ostacolo per una sana alimentazione infantile.

Stop agli Spuntini? Il Movimento Contro la Cultura del “Sempre Affamato”
Il dibattito ha trovato la sua eco più forte in voci come quella di Tori Winstead, una madre e content creator di Scottsdale, Arizona, la cui posizione radicale contro gli spuntini per i suoi figli di 2 e 4 anni è diventata virale. Il suo motto, “meno snack, più divertimento”, riassume una filosofia che si ribella alla normalizzazione dello spuntino a ogni ora.
Winstead ha notato miglioramenti significativi nella vita domestica dopo lo sciopero degli spuntini: una macchina più pulita e, soprattutto, figli che “pulivano i piatti” all’ora dei pasti. La pancia non più piena di “Goldfish e snack alla frutta” permetteva loro di arrivare affamati a pranzo e cena. Questo è il punto centrale della critica: spesso, gli spuntini, specialmente quelli comprati al supermercato e ad alto contenuto di zuccheri e grassi, non fanno che togliere l’appetito per i cibi più nutrienti.
L’osservazione di Winstead sull’eccessiva presenza di spuntini in contesti come i parchi giochi mattutini (“Sono letteralmente le 10:30 del mattino e ogni singolo bambino là fuori mangia bignè, granola, frutta, e chi più ne ha più ne abbia”) evidenzia come la cultura dello spuntino si sia diffusa in modo capillare.
Amy Johnson, che gestisce il sito per genitori Amy Baby, concorda, sostenendo che i bambini mangiano troppi snack, che sono spesso poco salutari. Molti genitori che adottano questa linea d’azione riportano lo stesso esito: eliminare gli snack aiuta i bambini a mangiare meglio durante i pasti.
Tuttavia, è fondamentale fare una distinzione, come chiarisce Winstead: non si tratta di negare il cibo a un bambino affamato, ma di offrire “cibo vero” quando la fame viene espressa e di incoraggiare i bambini a mangiare a sufficienza ai pasti. Se il bambino ha fame, l’alternativa è una mela, un pezzo di formaggio, o un bastoncino di carne, privilegiando opzioni nutrienti rispetto ai cibi spazzatura.
L’Approccio Bilanciato: Quando e Come Inserire gli Spuntini Nutrienti
La posizione dei dietologi e dei nutrizionisti pediatrici è più sfumata. Non tutti gli esperti raccomandano l’eliminazione totale, ma piuttosto una gestione intelligente degli spuntini.
Aubrey Phelps, dietista pediatrica e madre di quattro figli, afferma che lo spuntino, se “fatto in modo mirato e intenzionale, è un modo meraviglioso per aiutare i bambini a mantenere alta l’energia e a soddisfare il loro enorme fabbisogno nutrizionale durante la crescita”. Il problema non è l’atto di fare uno spuntino in sé, ma la sua degenerazione in un’offerta casuale di cibi altamente trasformati che forniscono solo “calorie ma nessun vero nutrimento”, spesso usati per placare la noia o i capricci.
Michaelann Rangel, dietista registrata presso Children’s Health, traccia una linea netta tra “spuntini” e ciò che definisce “merende”. Le “merende” (snacks, nel senso comune del termine) sono gli alimenti associati al “corridoio degli snack” (patatine, cracker, merendine). Le vere merende, invece, “dovrebbero essere considerate piccole quantità di cibo sano, consumate tra i pasti per attenuare la fame e fornire al nostro corpo più nutrienti”.
Kellie Allen, infermiera specializzata presso Bluebird Kids Health, rafforza questo concetto: gli spuntini dovrebbero integrare i pasti, non sostituirli. Inoltre, mette in guardia dall’utilizzare il cibo come strumento di controllo, sia esso per premiare un buon comportamento o per distrarre.

Strategie per Spuntini di Successo
Per coloro che scelgono l’approccio bilanciato, gli esperti offrono linee guida chiare per trasformare gli spuntini in alleati della nutrizione:
- Tempismo è tutto: Phelps suggerisce di far trascorrere almeno due o tre ore tra un pasto e l’altro per garantire che il bambino abbia fame, ma non sia “famelico”. Questo intervallo permette al corpo di sviluppare una vera fame e di non rovinare l’appetito per il pasto principale.
- La Formula Magica dei Nutrienti: Phelps propone semplici combinazioni per merende ad alto valore nutritivo:
- Proteine + Grassi
- Proteine + Colore (frutta/verdura)
- Grassi + Colore (frutta/verdura) Esempi pratici includono: un bastoncino di formaggio con una mela, yogurt greco con frutti di bosco, o una banana con burro di arachidi.
- Priorità ai Cibi Minimanente Trasformati: Rangel consiglia: frutta, verdura, uova, fagioli e frutta secca. È sempre meglio offrire un formaggio filante con la frutta, un uovo sodo con cetrioli a fette, o una fetta di pane integrale con burro di arachidi, piuttosto che prodotti confezionati. Dare ai bambini l’opportunità di scegliere tra due opzioni sane può aumentare la loro autonomia e l’adesione a scelte nutritive.
L’obiettivo finale, come sottolinea Thea Runyan, fondatrice della Pediatric Health Coaching Academy, è incoraggiare i bambini a mangiare in modo intuitivo e a imparare a riconoscere i segnali naturali di fame e sazietà. Mettere in imbarazzo un bambino perché ascolta il proprio corpo è un errore da evitare. Che si scelga di ridurre o gestire, il focus deve rimanere sulla qualità dello spuntino e sulla sua integrazione in una routine alimentare prevedibile.
Conclusione
La decisione se eliminare o meno gli spuntini dipende in gran parte dalla qualità degli stessi e dalla loro integrazione nella routine familiare. La tendenza a sostituire i pasti con merendine ad alta densità calorica e a bassa densità nutrizionale è il vero nemico. Spuntini sani e programmati possono essere un valido supporto alla crescita, mentre quelli non nutritivi e casuali minano l’appetito per i pasti principali. L’invito per ogni genitore è quello di valutare la propria cultura dello spuntino e, se necessario, attuare cambiamenti mirati per un’alimentazione più consapevole.
Per approfondire i temi legati all’alimentazione pediatrica e ai consigli dei nutrizionisti, si consiglia di consultare le linee guida ufficiali del Ministero della Salute o della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE).
FAQ – Domande Frequenti sugli Spuntini per Bambini
1. Perché i nutrizionisti non sono d’accordo con l’eliminazione totale degli spuntini?
Gli esperti sottolineano che i bambini, a causa della loro rapida crescita e dello stomaco più piccolo, hanno un fabbisogno energetico e nutrizionale elevato. Spuntini sani, come frutta o yogurt, servono a colmare il divario tra i pasti principali, mantenendo l’energia costante e prevenendo l’eccessiva fame che può portare a scelte alimentari non salutari in seguito.
2. Qual è la differenza tra uno “spuntino” salutare e una “merenda” spazzatura?
La differenza chiave risiede nel valore nutritivo. Una merenda spazzatura è spesso un alimento altamente processato (patatine, merendine confezionate) che offre calorie vuote. Uno spuntino sano è minimamente trasformato (frutta fresca, verdura, formaggio) e fornisce proteine, fibre e vitamine essenziali per la crescita e l’energia prolungata.
3. Quanto tempo dovrebbe intercorrere tra uno spuntino e il pasto principale?
I dietisti pediatrici consigliano di attendere generalmente due o tre ore tra una poppata e l’altra. Questo intervallo è cruciale perché permette al bambino di sviluppare una fame naturale e sana, che lo incoraggerà a mangiare volentieri e con attenzione il pasto principale, favorendo una corretta autoregolazione alimentare.
4. È sbagliato usare gli spuntini per distrarre o premiare i bambini?
Sì, l’uso degli spuntini come ricompensa o come distrazione è sconsigliato. Questo approccio può portare il bambino a sviluppare un rapporto emotivo con il cibo, usandolo per gestire le emozioni (noia, tristezza) invece di rispondere alla fame fisiologica. Lo spuntino dovrebbe essere un’opportunità nutrizionale programmata.
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