La gigantesca dolina porta dell’inferno è censurata su Google Maps, perchè?

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Si narra l’esistenza di una misteriosa e profondissima cavità terrestre, talvolta descritta come un canale lavico, la cui profondità si stima superi i 250 chilometri, situata in una località isolata degli USA. Questo abisso, noto con il nome di “Mel’s Hole” e colloquialmente chiamato “la porta dell’inferno“, si trova nelle vicinanze di Ellensburg, Washington, e continua a sfidare gli esploratori che tentano invano di localizzarla.

La gigantesca dolina porta de inferno censurata su Google Maps
Foto@GoogleMaps

Questa enigmatica voragine divenne di dominio pubblico circa 27 anni fa, incrementando la sua fama e il mistero che la circonda. Numerosi sono stati gli individui che, nel corso degli anni, hanno tentato di scovare e investigare questo fenomeno senza successo, in parte a causa della difficoltà di accesso al sito, accentuata dalla presunta “censura” delle immagini satellitari dell’area.

L’origine di questa strana vicenda risale al febbraio del 1997, quando Mel Waters si presentò in una trasmissione radiofonica notturna, Coast To Coast, condotta da Art Bell. Waters descrisse un buco profondo e oscuro situato in una foresta vicino alla sua abitazione, utilizzato da generazioni come discarica dalla comunità locale. Nonostante le ingenti quantità di rifiuti, attrezzi agricoli usati e carogne di animali vi fossero stati gettati, il pozzo sembrava non colmarsi mai. Il podcast Cosmos Lab riporta che attorno a questo pozzo si verificarono eventi insoliti: i cani di Waters evitavano l’area, mostrandosi inquieti o spaventati, e l’uomo avvertiva segnali radio anomali quando si trovava nei pressi del buco, che sembrava privo di fondo.

Le voci e le teorie su Mel’s Hole iniziarono a diffondersi rapidamente. Nel 2017, un gruppo di ricercatori determinati localizzò l’apertura e tentò di esplorarla più a fondo, inviando una telecamera nelle sue profondità. Le immagini che ottennero erano tanto straordinarie quanto perturbanti, al punto da indurli alla fuga per la paura del pericolo insito.

Waters stesso tentò di sondare l’abisso, utilizzando un’estesa lunghezza di lenza con un peso per verificare la presenza di acqua sul fondo. Sorprendentemente, dopo aver utilizzato più di 267.000 metri di lenza, non riuscì a trovare il fondo, un risultato che suscitò incredulità, poiché a tali profondità il calore del nucleo terrestre avrebbe dovuto sciogliere qualsiasi materiale.

Tra le storie più inquietanti legate a questa cavità vi è quella di un animale domestico appartenente a un vicino di Waters. Dopo aver perso il suo cane, l’uomo gettò il corpo dell’animale nel buco, solo per vederlo riapparire vivo giorni dopo, comportandosi come se fosse proveniente da un altro mondo.

Questi eventi portarono Waters a diventare una presenza costante nello show di Art Bell, raccontando come, poco dopo aver reso pubblica la sua scoperta, il governo degli Stati Uniti gli offrì una notevole somma di denaro per acquistare la proprietà e celarla al pubblico. Molti testimoni riferirono di aver visto militari pattugliare l’area, e una significativa porzione di immagini satellitari relative alla località fu oscurata, presumibilmente per nascondere la misteriosa “porta per l’Inferno.

Nonostante la mancanza di prove documentali sull’esistenza di un Mel Waters residente in quella zona, il mito di Mel’s Hole ha continuato a crescere, alimentato sia da racconti esagerati che dalla genuina curiosità suscitata dall’area oscurata nelle immagini satellitari, che suggerisce l’esistenza di un segreto ben custodito nelle profondità di Mel’s Hole.

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